Anello ferroviario, ponti, viabilità e fognature I cantieri che tengono sotto scacco la città

La strada verso la modernità, si sa, è lastricata di cantieri. In questo caso Palermo non fa eccezione, sono centinaia le opere previste o in già in esecuzione con lo scopo sicuramente di migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma in diversi casi ritardi di vario genere, dalla reperibilità dei fondi ai problemi tecnici e persino alle beghe giudiziarie, rischiano di trasformarle in veri e propri incubi per chi vive la città. 

In cima alla lista dei lavori lumaca sembra cedere il passo l’anello ferroviario. A differenza del Passante, che vede la Sis lavorare a piè sospinto, tanto che le prime stazioni sono già a un passo dall’essere completate e lo stato dell’arte dei cantieri della Linea B lascia sperare nel rispetto delle scadenze targate 2018, la chiusura dell’Anello ha dovuto scontrarsi con la vicenda Tecnis. L’impresa, è finita nel vortice di uno scandalo culminato con l’arresto di alcuni dirigenti per presunta corruzione per l’assegnazione di alcuni appalti Anas. Dopodiché, come se non bastasse, l’azienda ha ingaggiato una vera e propria guerra con il Comune, iniziata con la revoca dell’autorizzazione per la chiusura di via Emerico Amari, lo scorso novembre. Guerra che pare finalmente cessata dopo l’incontro di ieri in cui le parti in causa: Amministrazione, Rfi, Italferr, Tecnis e sindacati si sono incontrate e hanno accolto le rassicurazioni fornite da Saverio Ruperto, amministratore straordinario del colosso catanese, che ha garantito l’adempimento del contratto e il pagamento delle insolvenze nei confronti degli operai entro il mese corrente. I lavori riprenderanno il 20 gennaio, con la sola differita di tre mesi di quelli relativi alla fermata Politeama. «La ripresa e il regolare svolgimento dei lavori per la chiusura dell’Anello Ferroviario rappresenta un importante obiettivo – ha dichiarato il sindaco – L’Amministrazione continuerà a svolgere tutto quanto di sua competenza perché prosegua tale collaborazione, a beneficio dell’intera comunità», ma non manca la diffidenza da parte dei sindacati e di alcuni membri dell’opposizione in Sala delle Lapidi, che promettono di mantenere alta la guardia sulla vicenda.

Qualcosa sembra muoversi anche in merito alla questione che riguarda ponte Corleone. Qui un cantiere, di fatto, non esiste, ma il limite di 30 chilometri orari imposto su una delle più importanti arterie cittadine rendono ugualmente forte il disagio. Il vicesindaco Arcuri aveva chiesto l’intervento del governo nazionale e alla fine è stato accontentato. Tra i fondi stanziati per il cosiddetto Patto di Palermo, infatti, ci sono anche quelli necessari all’attesissimo raddoppio di ponte Corleone e per la riqualificazione della Circonvallazione. Dal patto stretto con Roma arriveranno anche i fondi necessari per il sottopasso di via Perpignano e per il completamento dei sovrappassi pedonali, oltre che per la chiusura del secondo stralcio del già citato Anello ferroviario. E disastrosa è anche la condizione in cui versa un altro importante ponte, l’Oreto, per il cui ripristino sono stati stanziati quasi quattro milioni di euro provenienti da fondi Fas, ma i tempi, nonostante ciò, restano incerti.

Ben più complesso il discorso relativo alle fognature. L’impresa, seppur meno pubblicizzata rispetto a quelle relative alla mobilità, resta pur sempre titanica. Da sistemare ci sono moltissime criticità in tutta la città riguardanti tanto le acque reflue quanto quelle bianche. Smentite le voci di un possibile commissariamento dei lavori da parte di Roma per l’eccessivo ritardo, etichettate da Arcuri come «Una notizia errata cui ha casualmente corrisposto la solita quotidiana dose di insulti fini a se stessi da parte di una parte politica» i tempi restano comunque lunghi a causa, secondo Palazzo delle Aquile, degli ingorghi sulla scrivania dell’assessore regionale all’Energia, nonché commissario, Vania Contrafatto. Tra le opere al palo i progetti esecutivi del sistema fognario di Sferracavallo e Marinella, i progetti esecutivi delle fognature di via Messina Montagne di via Valenza e di via Etna, il progetto di ampliamento del depuratore di Acqua dei Corsari e l progetto esecutivo della fognatura di via Oneto insieme agli interventi riguardanti il Canale di Passo di Rigano. Altre opere, il collettore sud orientale, la fognatura di via Cruillas e la fognatura di via Decollati sono anch’essi dallo scorso ottobre in Regione per l’approvazione tecnica. 

«Si tratta di progetti esecutivi e cantierabili – rammenta l’Amministrazione – per i quali è evidente che il Comune è in attesa da tempo che la Regione compia i necessari passi formali» «La ratio – ha aggiunto il vicesindaco Arcuri – del commissariamento appare quindi quella di snellire le procedure, proprio lì dove appaiono essersi rallentate. E secondo gli uomini di Orlando, il collettore sud orientale di piazza Indipendenza, la fognatura di via Cruillas e la fognatura di via Decollati si troverebbero nella medesima situazione di stallo a causa della mancanza dallo scorso ottobre in Regione dell’approvazione tecnica. 


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