Anche Striscia la notizia si occupa del Fiscal Compact

Da circa tre mesi il nostro giornale picchia duro sul Fiscal Compact, il demenziale trattato internazionale firmato dal Governo Monti nella primavera dello scorso anno (e avallato dal vecchio Parlamento del nostro Paese), che prevede un esborso, per l’Italia, in favore dell’Unione Europea, di 50 miliardi di euro all’anno per i prossimi vent’anni a partire da quest’anno.

Lo abbiamo scritto in tutte le salse: il nostro Paese, checché ne pensi l’esimio economista, professore, Senatore a vita e presidente dimissionario del Consiglio del Ministri, Mario Monti, non potrà mai pagare una cifra simile. A meno che il progetto di Bruxelles non sia quello di chiudere quasi tutte le imprese italiane e buttare sul lastrico quasi tutte le famiglie del nostro Paese.

Per rendersi conto di un fatto così elementare non c’è bisogno di aver studiato economia alla ‘Bocconi’. Basta, molto più semplicemente, un po’ di buon senso. Resta da capire perché Monti e il vecchio Parlamento hanno avallato un trattato internazionale così demenziale.

Ieri sera, con molto piacere, abbiamo visto che anche Striscia la notizia ha dedicato un servizio al ‘furto con scasso’ in corso in questi giorni a Cipro e al Fiscal Compact. Nel servizio si è parlato, senza mezzi termini, di “dittatura della finanza europea” che sta ‘svaligiando i conti correnti dei ciprioti e di quei risparmiatori, non ciprioti, finiti nella ‘maglia’ della dittatura finanziaria europea.

Noi, lo ripetiamo, scriviamo da tre mesi quest’incredibile storia del 50 miliardi di euro all’anno, per vent’anni, che gl’italiani dovrebbero offrire all’Unione Europea per tenere “a posto” i conti del nostro Paese. Un’idea che, lo ribadiamo, dopo Keynes, è assolutamente demenziale. Ma ci ha colpito – e molto – sentire in una trasmissione di successo come Striscia la notizia uana tesi che noi ribadiamo a tempo.

Significa, tanto per cominciare, che noi non siamo matti e che non diciamo cose inesatte, come qualche lettore ci ha scritto leggendo i nostri articoli sul Fiscal Compact. I 50 miliardi all’anno, insomma, non sono una nostra invenzione.

Ci ha colpito, anche, il fatto che il signore che è stato intervistato da Striscia la notizia, a un certo punto, abbia ringraziato l’autore del servizio e, in generale, tutto lo staff di Striscia, perché, ha detto, è importante che una trasmissione popolare racconti agl’italiani quello che hanno combinato Monti e il vecchio Parlamento avallando il Fiascal Compact.

Noi non abbiamo alcun titolo per dare consigli ai bravi colleghi di Striscia la notizia. Però potrebbe essere un’idea far conoscere agl’italiani cosa pensano i dieci ‘saggi’ individuati dal Presidente della Repubblica, Napolitano, sul Fiscal Compact.

Assodato che per comprendere la profonda demenzialità del Fiscal Compact ci vuole solo un po’ di buon senso e non la laurea in economia, i dieci soggetti scelti dal capo dello Stato, rispondendo alla domanda su cosa pensano di questo trattato internazionale, avrebbero la possibilità di far capire agl’italiani se sono effettivamente dei ‘saggi’ (e quindi dotati di buon senso) o se, invece, la pensano come Monti e come i ‘pirati’ della finanza della cosiddetta Unione Europea…

 


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