Anche Catania rimanda gli esami a settembre

Le ultime modifiche apportate allo statuto che regola l’ordinamento scolastico in Italia da parte del ministro Fioroni hanno suscitato non poca indignazione tra gli studenti italiani che ieri sono scesi in piazza contro l’ultimissima novità: la legge che di fatto istituisce nuovamente gli esami di riparazione a settembre.

 

I lettori più anziani di Step1 sicuramente ricorderanno lo spettro di quel terribile esame che costringeva i più svogliati a sgobbare sui libri mentre gli amici se la spassavano al mare. Ecco, questa «ingiustizia» era stata rimossa introducendo l’innovazione dei cosiddetti debiti formativi. Agli studenti carenti in una determinata disciplina veniva fatto passare l’anno indicando la loro scarsa preparazione in quella materia. Venivano cioè promossi «con debito». Un avviso, quindi, niente di più. Adesso Fioroni vorrebbe che quell’avviso alle famiglie ritornasse ad essere qualcosa di più. Una minaccia velata con la quale si chiede allo studente di colmare la propria deficienza prima dell’inizio del nuovo anno, così da mettersi al passo con gli altri. Ma gli studenti non ci stanno e ieri hanno voluto manifestare il proprio disaccordo.

 

A piazza Roma, abituale luogo di incontro dei cortei studenteschi, ieri mattina c’erano alcuni studenti intenti a preparare striscioni che rivelavano il malcontento nei confronti della nuova legge; gruppi di ragazzi provenienti da alcune scuole tecniche dell’hinterland catanese che, a dire il vero, non sembravano molto coordinati fra loro. Qualche difficoltà c’è stata, infatti, nel decidere da dove doveva partire la manifestazione: non più da piazza Roma come previsto, bensì da Via Crociferi per poi arrivare in piazza Università. Verso le 9.30 gli studenti cominciano a spostarsi dalla piazza per cominciare il corteo e ad incamminarsi per Via Etnea. I gruppi sono molto discontinui, i megafoni ed i fischietti si fanno sentire, creando dei cori che inneggiano al rientro in vigore del sistema scolastico precedente. Il bersaglio principale è ovviamente il ministro.

Lentamente il corteo continua per Via Etnea, ma sembra che molti dei ragazzi che avevano cominciato la manifestazione si siano presto stancati di protestare e siano tornati a casa. Anche in Via Crociferi, la presenza degli studenti sembra un po’ ridotta. Neanche a Piazza Università la situazione cambia molto.

 

Durante il percorso riusciamo comunque ad intervistare alcuni interessati. La prima è una ragazza del secondo anno dell’industriale, che non vuole rivelarci il suo nome:

Perché state manifestando oggi?

Per il fatto che a settembre se una supera il debito viene promosso, se non supera il debito viene bocciato direttamente e ripete l’anno.

 

Quindi quali sono le vostre richieste? 

Noi vogliamo tornare alla vecchia legge, cioè che i debiti vengono superati nell’anno in corso. Non ci stiamo che se non superi i debiti l’anno che viene ti bocciano.

 

Insomma la protesta si riduce solo a questo? Al non rischiare di essere bocciati?

Perché, non è un buon motivo? Io capisco che lascino i debiti, ma mi sembra ingiusto che se non li passi vieni bocciato!

 

Di diverso avviso Marco, terzo anno dell’industriale.

Marco, conosci i punti della protesta?

Non mi sono informato moltissimo, ma so che vogliono mettere di nuovo gli esami a settembre per riaparare i debiti.

 

E che ne pensi? Ti sembra giusto?

A me sì. Non ha senso che ci lasciano il debito e poi basta. Quando cominci l’anno nuovo fai più fatica perché a nessuno importa niente se le cose che prima non sapevi adesso le sai.

 

Quindi anche se passi l’estate a studiare poi ti trovi avvantagiato dopo.

Certo, è così. Tanto quelle cose le avresti comunque dovute studiare prima. Se non l’hai fatto è colpa tua.

 

Ma il commento più illuminante di tutti è sicuramente quello di Luisa, che l’anno prossimo frequenterà il primo anno presso l’istituto Vaccarini. Ci dice che vuole portarsi avanti con il lavoro e protestare con i ragazzi anche più grandi anche se lei va solo in terza media. Guarda, spero davvero che stiano scherzando. Ho l’incubo di questa cosa dei debiti. Ai miei fratelli gliene lasciano in continuazione. Ma tanto poi nessuno ti chiede niente e l’anno dopo sei tranquillo. Con questa cosa dell’esame a settembre invece ci stanno fregando. Saremo costretti a studiare!


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