Arriva il giorno dell'addio per l'ormai ex direttore generale della partecipata dei trasporti etnei Antonio Barbarino. Il presidente Puccio La Rosa sta già pensando a una procedura per la selezione, in accordo con il Cda, mentre qualcuno sussurra già il nome di chi potrebbe essere nominato
Amt, si dimette il direttore generale Barbarino Il successore tra rumors e ipotesi di concorso
È ufficiale. Con un ordine di servizio di questa mattina il presidente di Amt Puccio La Rosa accetta le dimissioni dell”ingegnere Antonio Barbarino, fino a oggi direttore generale della partecipata del trasporto urbano. Dal primo novembre prossimo dunque il consiglio d’amministrazione della società dovrà cercare una nuova figura per un ruolo certamente delicato e spesso accusato di rispondere a logiche politiche di gestione delle cariche. Un trend che però, stando alle parole della nuova amministrazione, vorrebbe essere invertito per garantire «trasparenza e partecipazione».
Nel certificare il passo indietro di Barbarino che, ufficialmente, aveva presentato le sue dimissioni il 26 agosto, La Rosa riconosce il lavoro effettuato, spendendo parole di stima e considerazione. «In tale circostanza – si legge nel documento firmato dalla presidenza – appare doveroso evidenziare le particolari doti umane, di comprovata competenza, di esperienza, di preparazione e di correttezza professionale che hanno contraddistinto l’ingegnere Barbarino nel periodo in cui è stato alla guida dell’Azienda metropolitana trasporti di Catania s.p.a.».
Per l’individuazione del nuovo direttore, il consiglio di amministrazione non sarebbe legato a bandire un concorso pubblico ma potrebbe agire in modo diverso, anche su base fiduciaria. «Ho convocato per il 4 novembre una riunione del Cda – spiega Puccio La Rosa a MeridioNews – per capire come muoverci. Stiamo pensando a diverse strade, anche a una gara pubblica ma forse non ci sono i tempi». L’alternativa, conclude il presidente, potrebbe essere «optare per una società di selezione che ci proponga i curricula di persone competenti. In ogni caso vorrei che la decisione sia, per quanto possibile, aperta e partecipata».
Il posto è sicuramente prestigioso, sia per lo stipendio annuo previsto di 135mila euro (questa la cifra prevista per Barbarino dal momento della nomina alla fine del contratto, che sarebbe dovuta arrivare nel 2018), sia per la posizione all’interno dello scacchiere politico di sottogoverno della città, in cui le società partecipate giocano un ruolo dominante. Tra i nomi più gettonati, secondo alcuni rumors, sarebbe in pole position quello dell’attuale dirigente della Motorizzazione civile Antonino Lutri che, come si dice, sarebbe sostenuto dall’assessore regionale ai Trasporti Giovanni Pistorio, in quota Udc.