Il nuovo presidente della partecipata del trasporto urbano affronta tutti i punti problematici con cui l'azienda dovrà confrontarsi nel futuro imminente. In cui è previsto un aumento del numero dei bus in circolazione, ma anche una politica di tolleranza zero nei confronti di chi non timbra il biglietto
Amt, La Rosa e l’era della «pace sociale» «Entro l’8 dicembre 130 autobus su strada»
Volto storico, seppur giovane, della destra catanese – prima con Alleanza Nazionale e poi con Futuro e libertà di Gianfranco Fini -, avvocato, consigliere comunale e vicepresidente vicario del Consiglio durante la sindacatura di Raffaele Stancanelli. Prima di arrivare al timone dell’Azienda municipale dei trasporti, Puccio La Rosa ha ricoperto diversi incarichi ma, soprattutto, è stato al centro dell’agone politico del capoluogo etneo. E lo è tuttora – nonostante lui stesso definisca la sua una «nomina tecnica» – grazie alla vicinanza con il gruppo che fa riferimento ai due deputati regionali Valeria Sudano e Luca Sammartino. Che lo hanno «indicato al sindaco Enzo Bianco come persona giusta per l’incarico», come tiene a precisare il nuovo presidente della partecipata. Un nodo che l’avvocato La Rosa risolve subito, visti gli attacchi bipartisan e il fuoco amico di Manlio Messina che, senza mezzi termini, aveva parlato di possibile incompatibilità per la guida di Amt.
«Non trovo nessuna incoerenza, la mia storia politica è nota, ero all’opposizione di Stancanelli e sin da quando l’attuale primo cittadino ha portato avanti la sua candidatura ho sostenuto la sua campagna elettorale – spiega La Rosa a MeridioNews – Sarebbe ora di superare gli interessi di bottega, e pensare a cosa è possibile fare per rendere questa città un posto migliore per i nostri figli». «Tra l’altro – aggiunge il presidente – posso dire di essere una persona di specchiata onestà, non ho nessun procedimento a mio carico e non credo che tutti possano dire la stessa cosa in un momento delicato come questo». Ma, polemiche a parte, la prima fotografia che il nuovo dirigente sente di mostrare è quella di un’azienda che, dopo i tumulti e l’estate calda delle proteste, ha ritrovato un primo momento di «pace sociale». Da cui ripartire.
«Voglio ringraziare prima di tutto i rappresentanti dei dipendenti perché hanno accolto bene il lavoro che stiamo mettendo in piedi in questi giorni – aggiunge La Rosa – ne è dimostrazione la fine degli scioperi e delle agitazioni. Il lavoro che abbiamo davanti è grande, soprattutto viste le condizioni in cui si trovano le casse dell’azienda, e il mancato riconoscimento delle somme derivanti dal chilometraggio». Una situazione di stallo che, oltre a preoccupare i dipendenti, si è riverberata durante tutto l’anno appena trascorso sull’utenza e sul numero di vetture attive su strada. «Quando mi sono insediato gli autobus circolanti erano circa 60 ma in un solo mese sono già 85. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a tutte e 130 entro l’8 dicembre. Raggiungere questo livello può rappresentare inizio di un percorso di miglioramento generale, che parte dal far capire ai cittadini che Amt è al servizio della città, soprattutto in occasione delle festività».
Come fare senza gravare sulle finanze già in bilico della partecipata e del Comune? «Pensiamo di attingere a fondi derivanti dal Pon metro o da altre linee del ministero dell’Ambiente». Ma non solo, La Rosa pensa anche a una riorganizzazione interna che possa portare a un migliore equilibrio tra costi ed entrate. «Stiamo già attivando un percorso di riorganizzazione dell’officina interna, individuando un unico responsabile e spostando alcune risorse umane per avere una catena di comando ben definita». «Vogliamo inoltre recuperare tutto il nostro parco auto. Ovviamente in un contesto in cui abbiamo bisogno dell’aiuto dei nostri fornitori e lavoratori, che già comunque hanno compreso la situazione e ci stanno aiutando a rilanciare il nostro scopo sociale».
Per quanto riguarda il Brt, il corriere espresso cavallo di battaglia dell’ex primo cittadino, oggi al centro di un vortice di attacchi a causa dei ritardi prolungati, il presidente comunica che proprio in questi giorni arriveranno a Catania nove vetture grazie ai fondi del ministero dell’Ambiente. Già attive da metà novembre. «Grazie alle quali, garantiremo una navetta ogni sette-otto minuti, ricreando la situazione che c’era prima a pieno regime, e stiamo studiando per trovare somme per la manutenzione dei percorsi e della segnaletica». La Rosa esprime inoltre la necessità di ridefinire il contratto di servizio con il Comune «bisognerà risottoscriverlo – afferma – presto la delibera andrà in Consiglio comunale con alcune nuove proposte di servizi aggiuntivi come, ad esempio, quelli relativi alla gestione dei parcheggi e all’alibus». Ma ripensare i sistemi organizzativi e provare a fare cassa non basta. Per questo motivo il neo presidente e tutto il Consiglio di amministrazione stanno pensando ad alcune politiche mirate al contrasto dell’evasione. «Abbiamo già previsto un progetto pilota che aumenterà il numero dei verificatori – specifica La Rosa – Attraverso una ricognizione interna, e su base volontaria, già abbiamo 88 persone che si uniranno a quelli già presenti sui mezzi».
Controlli, ma anche servizi. Come quelli garantiti per i giorni della Fiera dei morti, che sarà ospitata dal parcheggio Amt di Fontanarossa. «Con questa soluzione in realtà facciamo una scommessa perché, oltre allo spazio per le bancarelle, garantiamo comunque il parcheggio e il servizio navetta per l’aeroporto», aggiunge La Rosa. Per finire, i progetti, come il «Brt del centro storico», ovvero un sistema di collegamento dei principali punti della Catania del commercio, pensato per favorire l’economia. Ma anche percorsi mirati per Librino e una riorganizzazione generale delle fermate, «troppe e gestite male». Idee, per adesso, ma La Rosa sembra fiducioso nella buona riuscita del suo mandato. Nonostante Manlio Messina, e i suoi dubbi di legittimità.