Mancato rispetto del limite di spesa per le consulenze, violazione del codice dei contratti e del Regolamento sulle partecipate. Sono le accuse - totalmente respinte - alla base della revoca dell'incarico a Giuseppe Idonea. La vicenda si intreccia alla rivalutazione di sette ettari interni al progetto da realizzare alla Playa
Amt, dopo revoca l’ex commissario si difende Dubbi su terreni Pua valutati oltre due milioni
Oltre un milione 300mila euro di consulenze fornite da quattro professionisti, in modo ripetitivo e con parcelle pagate in anticipo. Il mancato rispetto della normativa sugli appalti. La violazione del regolamento comunale per l’affidamento degli incarichi. Sono le contestazioni avanzate dal Comune di Catania nei confronti di Giuseppe Idonea, ormai ex liquidatore dell’Azienda municipale trasporti. Un iter avviato dal sindaco Enzo Bianco contro colui che, dal 2012, è stato anche il suo consulente per la comunicazione. «Se ho sbagliato, chiameremo il boia e mi farò tagliare la testa», dice Idonea. Il geometra non solo rispedisce al mittente ogni contestazione, ma rilancia: «Amt avanza dal Comune tre milioni 700mila euro di Iva – tuona – È il Comune che deve soldi». In prima fila, ad ascoltarlo c’è il senatore del Movimento 5 stelle Mario Giarrusso. Il componente della commissione nazionale Antimafia annuncia la possibilità che Idonea venga ascoltato a palazzo San Macuto. Perché tra le vicende in ballo una riguarda da vicino il Pua, l’affare da 300 milioni di euro da realizzare alla Playa al centro anche di un’intercettazione svelata da MeridioNews tra l’allora candidato sindaco Bianco e Mario Ciancio.
«Il mio ruolo di commissario inizia a novembre 2013», racconta Giuseppe Idonea. L’Amt è la cosiddetta bad company, il ramo della società gravato da debiti e da far chiudere. Per l’operazione vengono messi a disposizione 55 milioni di euro e viene avviata l’analisi delle cartelle esattoriali. «Una notevole quantità di quelle cartelle avevano delle criticità». Per questo motivo l’ex commissario fa ricorso alla magistratura. A proporre i nomi dei professionisti ai quali affidare gli incarichi – gli avvocati Roberto Cosio e Attilio Toscano, la ragioniera Maddalena Falcone e il consulente del lavoro Fulvio Ventura – sarebbe stato lo stesso Bianco. «Li ha ricevuti a marzo 2015 – sbotta l’ex liquidatore – Per questo rimango basito quando leggo che ho nominato dei consulenti».
Le parcelle per i quattro vanno da 54mila euro a 718mila euro. Secondo il responsabile del procedimento di revoca sarebbero presenti «forti elementi di asimmetria negoziale tra la società e i professionisti». Ovvero cifre che risulterebbero sproporzionate, pagate troppo presto, per «un’attività professionale di tipo ripetitivo». Per tutte queste decisioni, secondo il Comune, avrebbero dovuto valere il Codice dei contratti pubblici e il regolamento interno comunale sul Sistema integrato dei controlli sulle società partecipate. Quest’ultimo «stabilisce l’obbligo di autorizzazione preventiva per gli affidamenti». «Il Comune di Catania non conosce la giurisprudenza», replica Rocco Todero, uno degli avvocati di Giuseppe Idonea. «Il rapporto con il legale è fiduciario – sostiene – Non c’è bisogno di nessuna gara di evidenza pubblica». Sulle parcelle, «purtroppo per loro, tutto rientra nei decreti ministeriali previsti». E invita a visionare i curricula dei quattro professionisti, uno dei quali – Fulvio Ventura – è testimone di nozze di Idonea. «In questo provvedimento non si fa cenno alla valutazione complessiva della gestione dell’amministratore», puntualizza Todero. Eppure i Revisori dei conti di Amt, citati nella revoca, «avanzano fortissime censure in merito al comportamento del liquidatore», riporta Rosario Russo. Qual è lo stato dell’arte? «Il 22 gennaio l’agente per la riscossione ha certificato l’annullamento di 38 cartelle esattoriali per 52 milioni. Non devo niente a nessuno», replica Giuseppe Idonea.
Un’altra vicenda è quella di un debito nei confronti dell’azienda produttrice di autobus Irisbus. Un conto da 350mila euro che, dopo un consulto con il collegio dei Revisori dei conti di Amt, non dovrebbe essere iscritto tra le cifre in rosso della partecipata. Nella sua memoria difensiva inviata in risposta alle contestazioni, Idonea scrive di una «pressione» esercitata dall’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando per il pagamento. Una questione dipinta da Idonea nel documento come una «pretestuosa e infondata pretesa assessoriale». Un «rigetto inspiegabilmente non gradito all’assessore e che ha generato non legittime rimostranze, ultima delle quali l’avvio, proprio a opera dell’assessore, del presente procedimento di revoca».
È sul nodo relativo al Pua che Giuseppe Idonea alza i toni. Si tratta di un contenzioso con Riscossione Sicilia e, per assolvere al debito, viene incardinata una procedura ipotecaria su due terreni Amt che sorgono all’interno dei confini del Piano urbanistico attuativo Catania Sud. Valore stimato: poco più di novemila euro. «Mi prendo la mia fida Vespa e di sabato mattina vado alla zona industriale – ricorda l’ex commissario – Dal valore pensavo fosse un sottoscala. Scopro che è un terreno di sette ettari e mezzo». Da qui la decisione di chiedere una nuova perizia. La stima sale a due milioni 160mila euro, ma «valgono fino a quattro milioni e mezzo», assicura. Nel frattempo il giudice estingue la procedura e i terreni tornano nella disponibilità della società. La perizia viene protocollata anche al Comune di Catania il 17 dicembre 2015. «Nessuno li ha mai difesi. Perché non sono limitrofi, ma interni al Pua. E non aggiungo altro», afferma Idonea. «Questi terreni stavano per essere venduti con una colpevole inerzia di chi li avrebbe dovuti difendere», sottolinea Mario Giarrusso. La notizia dell’allontanamento del geometra dal suo incarico sembra essere arrivata prima a Roma che all’ombra dell’Etna. La vicenda è citata anche dal senatore nelle domande fatte a Enzo Bianco nel corso dell’audizione alla commissione nazionale Antimafia. «Il sindaco è stato impreciso dicendo che ho speso 900mila euro per un avvocato, anziché 50mila euro – ribatte Giuseppe Idonea – Di cui ne sono stati recuperati due milioni e 400mila euro». E commenta: «Non dico che è stato bugiardo, ma è stato impreciso o informato male».
«Sono disponibile a essere ascoltato dagli organi che hanno competenza», annuncia Idonea. Che valuta anche la possibilità di avviare azioni legali per i contenuti della nota con la quale è stata comunicata alla stampa la sua revoca. Decisione già annunciata anche da uno dei consulenti citati nel comunicato, l’avvocato Attilio Toscano. Di certo un prossimo passaggio dovrà interessare anche il consiglio comunale, che dovrà essere informato ufficialmente della decisione assunta dal sindaco. Quando si sono interrotti i rapporti, un tempo così stretti, con Enzo Bianco? «È una questione nebulosa. Sono cose a cui nemmeno io riesco a rispondere», sospira Idonea. E ribadisce: «Lascio Amt in ottima salute. Non ha il becco di un debito».