Ammortizzatori sociali in deroga, protesta in prefettura I sindacati: «Serve un accordo quadro sulle somme»

Sit in, per la seconda volta in una settimana, dei lavoratori in attesa dei pagamenti degli ammortizzatori sociali in deroga per gli anni 2015 e 2016. Dopo aver protestato nei giorni scorsi davanti all’Assessorato regionale al Lavoro, oggi i manifestanti si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura, In via Cavour, supportati da Cgil, Cisl e Uil, per chiedere che sia stipulato un nuovo accordo-quadro predisposto tra assessorato, Inps e sindacati. Lo scopo è superare l’impasse che dura ormai dal 2013 e rivedere la quantità di risorse economiche destinate agli ammortizzatori in deroga. La platea di lavoratori, tra Palermo e provincia, che attendono i pagamenti è costituita da circa tremila persone. La vertenza riguarda lo sblocco dei decreti, in particolare per i settori del commercio, dell’edilizia, del settore metalmeccanico e di quello agricolo. Tra gli altri, erano presenti al sit-in gli ex dipendenti di attività fallite o poste in liquidazione, alcune delle quali storicamente presenti in città, come Salamone e Pullara, il bar Mazzara, Federico Musei, Max Living, Migliore, Li Vorsi, Fiorentino e President Hotel. Ancora, Effedì, che ha licenziato 140 lavoratori, Palitalia di Carini (novanta dipendenti per i quali è scaduta anche la mobilità), Keller, Oro e Argento, Stancampiano, Telecom srl e i seicento lavoratori dell’indotto della Fincantieri.

«La scorsa settimana abbiamo manifestato sotto la sede dell’assessorato al Lavoro e c’è stato assicurato che nella stessa giornata ci avrebbero comunicato la data dell’incontro con l’assessore. Abbiamo atteso una settimana, oggi siamo tornati a protestare», scrivono in una nota congiunta i responsabili del mercato del Lavoro per Cgil, Cisl e Uil, Alessia Gatto, Daniela Di Girolamo e Gianni Borrelli. «Al capo di gabinetto del prefetto, che ha ricevuto una delegazione di rappresentanti delle categorie, è stato chiesto un intervento per trovare soluzioni rapide. I lavoratori sono al limite della sopportazione», spiegano i sindacalisti. «Le difficoltà sociali le stanno vivendo circa tremila lavoratori di Palermo e della provincia, ma anche quelli delle altre città siciliane. Ogni giorno che passa il numero cresce». Una versione confermata alle manifestazioni analoghe che si sono svolte la scorsa settimana a Catania e Trapani. «Adesso è importante stipulare un nuovo accordo quadro sulla materia», aggiungono i sindacalisti. «La Prefettura, oggi, si è incaricata di fare quanto in suo potere per rimuovere ostacoli e ritardi, ci è stato deto che avremo notizie la prossima settimana. 

I sindacati, oltre al reperimento delle risorse per pagare gli ammortizzatori sociali del 2015 e del 2016, auspicano l’attivazione di politiche attive per il lavoro per il reinserimento occupazionale. «Rispetto a una disponibilità di 200 milioni di euro per il 2014 oggi il fabbisogno degli ammortizzatori è aumentato e a disposizione ci sarebbero solo 20 milioni, insufficienti a dare risposte a migliaia di disoccupati», spiegano i tre delegati. «Oltre agli ammortizzatori sociali – concludono Gatto, Di Girolamo e Borrelli – chiediamo quindi politiche attive per il lavoro che consentono alle persone rimaste fuori dal mercato occupazionale di fare corsi di formazione per potersi riqualificare».


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