Amministrative in provincia di Catania. Dalle divisioni del centrodestra ai guai giudiziari. Dove si vota

Catania e non solo. Il prossimo 28 e 29 maggio saranno 19 i Comuni al voto nella provincia etnea. Quella del capoluogo è naturalmente la partita più importante, non solo a livello regionale ma anche in chiave nazionale. I riflettori della politica, però, sono puntati anche su due grossi centri urbani come quelli di Acireale e Mascalucia. Nella città dei cento campanili il sindaco uscente, il pentastellato Stefano Alì, ha deciso di non ricandidarsi. Così a sfidarsi ad Acireale sono in quattro tra cui tre ex primi cittadini. Insieme al candidato di un pezzo del centrodestra, l’avvocato Antonio Garozzo, ci sono in corsa Antonio Nicotra, Roberto Barbagallo e per il centrosinistra Francesco Fichera. Barbagallo è stato sindaco per quattro anni con il mandato interrotto nel 2018 dai guai giudiziari e l’arresto in esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta che lo ha visto condannato in primo grado, con pena sospesa, a un anno e quattro mesi. Più recente la notifica di un avviso di garanzia, nelle vesti di ingegnere per una storia che riguarda dei campi da padel, con l’ipotesi di reato di rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio in concorso. Ma a tenere banco è la questione della condanna e l’eventuale applicabilità della legge Severino in caso di elezione di Barbagallo. L’ex sindaco, intanto, ha ottenuto l’appoggio di Forza Italia con in prima linea il deputato regionale Nicola D’Agostino e l’imprenditore Salvo Tomarchio, candidato alle ultime Regionali con gli azzurri e più volte in corsa, senza successo, ad Aci Bonaccorsi.

Altra sfida da tenere d’occhio è quella di Mascalucia. Il sindaco uscente Vincenzo Magra andrà a caccia del secondo mandato con il sostegno del centrodestra e della lista Quadrifoglio del duo Valeria Sudano-Luca Sammartino, Prima L’Italia, Forza Italia e quattro civiche. Dovrà vedersela con l’ex primo cittadino Salvatore Maugeri, sostenuto dal movimento politico di Cateno De Luca, e con il candidato di Fratellli d’Italia Francesco D’Urso Somma, quest’ultimo era stato già candidato nel 2018 fermandosi a poco più dell’8 per cento dei consensi. A completare la rosa degli aspiranti primi cittadini c’è il candidato del Movimento 5 stelle Sebastiano Catania, negli ultimi cinque anni consigliere comunale di minoranza per i pentastellati.

Da Mascalucia a Belpasso dove torna in corsa l’ex sindaco ed ex presidente del Parco dell’Etna Carlo Caputo. Niente bis quindi per l’uscente Daniele Motta. Caputo ha incassato il sostegno di un pezzo di centrodestra – che anche in questo Comune si presenta spaccato – con in prima linea la Democrazia Cristiana, Fratelli d’Italia e ciò che resta di Diventerà Bellissima, movimento politico di riferimento dell’ex presidente della Regione Nello Musumeci. Altro sfidante di area centrodestra Salvo Licandri, appoggiato da Lega e lista Quadrifoglio, Forza Italia – senza il deputato regionale Alfio Papale – e Sud chiama Nord di De Luca. Ambiscono alla fascia tricolore anche il pentastellato Danilo Rossetti e Giuseppe Lucio Piana per il centrosinistra.

Soltanto due candidati a sindaco a Biancavilla. L’uscente Antonio Bonanno si presenta con otto liste. Tra queste i Popolari e Autonomisti di Raffaele Lombardo, Fratelli d’Italia e la Lega con il simbolo di Prima l’Italia. Lo sfidante è l’avvocato Andrea Ingiulla sostenuto dal Partito democratico. Più complessa, almeno sulla carta, la partita a Gravina di Catania. Il sindaco uscente Massimiliano Giammusso cercherà il bis con il sostegno del proprio partito, Fratelli d’Italia. Tra le liste anche quella del Quadrifoglio e il movimento Sud chiama Nord di De Luca. E, proprio nei giorni scorsi, l’ex sindaco di Messina ha raggiunto Gravina per affiancare Giammusso nella presentazione in piazza dei candidati della lista. Il sindaco uscente dovrà vedersela con il suo ex vicesindaco Rosario Condorelli e con il consigliere comunale uscente del Movimento 5 stelle Stefano Longhitano. Non potrà cercare il rinnovo della carica poiché ha esaurito due mandati consecutivi il sindaco uscente di Aci Sant’Antonio, Santo Caruso. Il suo successore verrà scelto tra cinque pretendenti. Si tratta di Quintino Rocca, espressione del centrosinistra e assessore uscente con deleghe al Verde pubblico e all’Ecologia; Giuseppe Santamaria, vicesindaco uscente sostenuto da Democrazia Cristiana e Forza Italia; Giuseppe Finocchiaro, consigliere comunale uscente eletto nel 2018 con il Movimento 5 stelle; Antonio Di Stefano, già candidato a sindaco cinque anni fa e sostenuto da Fratelli d’Italia; e infine Antonio Scuderi, pure lui assessore uscente con delega ai Servizi sociali.

Gli altri Comuni al voto sono Camporotondo Etneo, candidati Filippo Rapisarda e Alberto Giuseppe Cardillo, e Castel di Iudica. In quest’ultimo Comune cerca il bis il sindaco uscente Ruggero Strano, a sfidarlo è Giusy Basilotta. A Maletto corrono il primo cittadino uscente Pippo De Luca e i candidati Antonio Mazzeo e Giuseppe Capizzi. Si vota pure a Mineo con le candidature dell’uscente Giuseppe Mistretta e di Paolo Ragusa, ex presidente del consorzio Sol.Calatino finito a processo per il caso Cara di Mineo. Appuntamento alle urne anche a Piedimonte Etneo e Riposto. Nel primo Comune si candida l’uscente Ignazio Puglisi che dovrà vedersela con Giuseppe Pidoto. A Riposto, invece, provano la corsa a sindaco Claudia D’Aità e il deputato regionale di Sud chiama Nord Davide Vasta. A San Cono sfida tra Nuccio Caliciura e Nuccio Barbera, mentre a San Gregorio di Catania è corsa a due tra Sebastiano Sgroi e Eleonora Suizzo, ex consigliera comunale dal 2013 al 2018 e poi assessora. A Santa Venerina sfida tra Sandra Patanè e Santo Raciti, mentre a Sant’Alfio ci sono le candidature di Alfio La Spina e Alfio Caltabiano. Si chiude con Valverde con le candidature di Angelo Spina, Rosario Scandurra e Domenico Caggegi, e Viagrande con Piero Coco, Oscar Licciardello, Rosario Vinciullo e Salvo Faro.


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