Amministrative nel Palermitano, lotta all’ultimo sangue nel centrodestra a Monreale e a Bagheria. Corsa a tre per Cinisi e Corleone

Una tornata elettorale stracolma di colpi di scena quella che riguarda il rinnovo di sindaci e assessori nei Comuni del Palermitano sopra i 15mila abitanti. A Cinisi si cerca il sostituto di Giangiacomo Palazzolo, sindaco dimissionario e ora candidato alle elezioni europee tra le fila degli Stati uniti d’Europa di Matteo Renzi ed Emma Bonino, in quota Italia Viva. Dovevano essere quattro i candidati, ma si è tirato indietro Leonardo Biundo dopo l’arresto del suocero, Giovanni Palazzolo, indagato per mafia. «In relazione alle notizie di stampa, pur essendo totalmente estraneo ai fatti, che saranno accertati in sede giudiziaria, al fine di evitare qualsiasi strumentalizzazione comunico di avere ritirato la mia candidatura a sindaco» recita la sua nota. In corsa restano Vera Abbate, 55 anni, consigliera comunale uscente, Nino Vitale, imprenditore 49enne e un altro Palazzolo, Salvatore, avvocato di 71 anni ed ex sindaco.

Sono 259 i candidati per il consiglio comunale di Bagheria, distribuiti in ben tredici liste a sostegno dei quattro candidati a sindaco della cittadina delle ville alle porte di Palermo. Di queste tredici liste ben sette orbitano attorno al sindaco uscente, Filippo Tripoli, che ha delegato come assessori Antonella Insinga, Vincenzo Mineo, Biagio Sciortino e Marino Domino. Ex deputato regionale eletto tra le fila dei Popolari e autonomisti di Raffaele Lombardo, Tripoli aveva lasciato il proprio gruppo parlamentare a metà legislatura per entrare nel gruppo misto, dove è rimasto per tutta la durata del mandato. Contro di lui, che presenta ancora una volta una rosa di liste senza simboli di partito, si presentano Tommaso Gargano, ex Italia Viva e candidato di un Centrodestra disunito, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Movimento siciliano d’azione e l’Aquilone, Pina Provino, sostenuta dalla sola Democrazia cristiana di Totò Cuffaro e Rosario Giammanco, sostenuto dalla lista Bagheria Libera.

Il vero caso politico si è consumato a Monreale, dove sono volate scintille – neanche a dirlo – all’interno del centrodestra, con una deflagrazione che ha avuto echi anche a livello regionale. Alberto Arcidiacono, sindaco uscente, eletto cinque anni fa con i voti del centrodestra ci riprova e vara la sua ricandidatura. Poi il colpo di scena: Fratelli d’Italia, uno dei partiti che aveva contribuito all’elezione di Arcidiacono, non solo si smarca, ma presenta un proprio candidato, Natale Macaluso, creando una situazione imbarazzante per Marco Intravaia, deputato regionale meloniano e presidente del consiglio comunale uscente di Monreale, che stava già lavorando alla campagna per la rielezione.

Da qui le scintille, con Intravaia che abbandona il partito: «Non ho trovato nessuna disposizione all’ascolto da parte della dirigenza provinciale e regionale che, contro ogni logica, ha provato ad impormi l’abbandono del progetto civico di cui, cinque anni fa, sono stato uno degli artefici principali e che mi ha portato a ricoprire la carica di presidente del consiglio comunale» scrive in una nota. Nota mal digerita dai vertici appunto di FdI, che per spingere la candidatura di Macaluso hanno schierato come assessori designati due pezzi da novanta come la deputata nazionale Carolina Varchi e l’assessore del comune di Palermo Giampiero Cannella, coordinatore del partito per la Sicilia occidentale. A sostegno di Arcidiacono l’unica partito che ha schierato il simbolo è stata la Democrazia cristiana di Cuffaro.

E se il centrodestra si divide, il campo larghissimo dell’opposizione all’Assemblea regionale non riesce a fare da meno, presentando due candidati: Lillo Sanfratello, sostenuto dal Partito democratico, che come assessori ha designati Fabio Zanetti, Elena Milletarì e Biagio Cigno e Filippo Parrello, sostenuto invece da Movimento cinque stelle e Sud chiama Nord, che come assessori delega Giuseppe Romanotto, Marco Trapanese e Gaetano Aurelio Bombagini.

Situazione più tranquilla a Corleone, dove ci riprova il sindaco uscente Nicolò Nicolosi, che dovrà però vedersela con Walter Rà, candidato del centrodestra, nonostante lo stesso Nicolosi non sia mai stato distante dalle latitudini dell’area Diventerà Bellissima di Fratelli d’Italia. Candidatura anche per Pippo Cipriani, già sindaco del Comune dal 1993 al 2002.


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