Dopo le prime ore di scrutinio nel piccolo centro del Calatino era chiaro che a stravincere sarebbe stato il 47enne pentastellato Pippo Purpora. Giochi più difficili a Ramacca, dove alla fine l'ha spuntata l'ex deputato regionale. Va come si pensava, pur con qualche sorpresa, nei due Comuni più grandi
Amministrative 2016, Grammichele exploit a 5stelle Ballottaggio Giarre e Caltagirone, Limoli a Ramacca
La sorpresa delle elezioni amministrative 2016 in provincia di Catania si chiama Pippo Purpora. Ha 47 anni, è un volto del Movimento 5 stelle ed è il nuovo sindaco del Comune di Grammichele. La terra che ha dato i natali all’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo stupisce tutti con un risultato che neanche i pentastellati si aspettavano: una maggioranza schiacciante che non ha lasciato spazio agli altri cinque candidati. Più risicata, invece, la vittoria di Pippo Limoli a Ramacca. L’ex deputato regionale ha lottato fino all’ultimo con il fu assessore provinciale di Catania Francesco Nicodemo. È andata come previsto, infine, a Giarre e Caltagirone: la battaglia politica continuerà fino al 19 giugno, data fissata per i ballottaggi. Nel centro ionico si sfideranno Angelo D’Anna e Tania Spitaleri. Nella città della ceramica i giochi si faranno tra l’inquilino Ars Gino Ioppolo e il primo cittadino uscente Francesco Pignataro.
A Grammichele le bottiglie si stappano già alle due del mattino. «Siamo in clima di piena euforia», dice l’entourage di Purpora. Attivista, candidato al consiglio comunale alle elezioni del 2013, era uno dei più giovani a rincorrere la fascia tricolore. Per staccare di parecchio gli altri aspiranti primi cittadini gli ci è voluto pochissimo. Forte di un radicamento sul territorio e di quello che i suoi definiscono «un attivismo di lungo corso». Durante la notte elettorale di commenti ufficiali non ne arrivano, ma il cellulare di Purpora squilla in continuazione. E la consacrazione arriva direttamente dalla pagina Facebook del Movimento 5 stelle siciliano, che lo immortala sorridente con la fascia tricolore. Forte di una nomina al primo turno possibile solo per via della legge elettorale, che ai Comuni con meno di 15mila abitanti fa assegnare il sindaco solo sulla base del maggiore quantitativo di voti.
Nella vicina Ramacca, invece, il clima si è mantenuto teso per ore. Coi risultati dai seggi che arrivavano a spizzichi e bocconi e numeri non abbastanza alti da fare abbandonare la scaramanzia. Fino all’ultimo i sostenitori di Limoli hanno temuto per la rimonta di Nicodemo, poi hanno tirato un sospiro di sollievo: «Ecco l’alba che tutti aspettavamo. Risorgi finalmente, Ramacca!», hanno scritto su Facebook alle cinque del mattino. Dopo una parentesi amministrativa tra il 1998 e il 2003, Pippo Limoli torna a fare il sindaco della sua città. Col sostegno di un po’ del centrodestra e di qualche pezzo sostanzioso del centrosinistra. A sostenerlo c’erano cinque liste, meno quelle del suo principale sfidante, altro esponente di centrodestra. Da segnalare resta la sconfitta totale del sindaco uscente, Francesco Zappalà: sostenuto solo dal Partito democratico, ha ottenuto pochi voti in più rispetto all’outsider Paolo D’Amato, il candidato che proponeva una moneta ramacchese accanto all’euro.
Tra 13 giorni si torna alle urne a Giarre e Caltagirone. Nei due Comuni più grandi lo spettro del ballottaggio era quasi una certezza. Gino Ioppolo, avvocato penalista e deputato all’Assemblea regionale siciliana, conta di trasferirsi da Palermo alla sua città e per farlo ha messo in campo tutte le forze di centrodestra, che lo sostengono quasi compatte. Resta fuori il Nuovo centro destra, che sosteneva Giuseppina Giannetto, sconfitta sonoramente. Contro di lui si schiererà il sindaco uscente Francesco Pignataro, che si fa supportare dai nomi forti del Partito democratico e anche dalle liste civiche.
Lo scontro, il 19 giugno, potrebbe riservare delle sorprese. Perché rimangono da spartirsi i voti di Fabio Roccuzzo, candidato del resto del centrosinistra, ex Pd adesso Caltagirone bene in Comune, per ore è stato a un tiro di schioppo dal ballottaggio: i suoi voti restano un’incognita, perché lui ha già garantito di non essere intenzionato a fare accordi con altre parti politiche. Più complessa la partita a Giarre: Angelo D’Anna da una parte e Tania Spitaleri dall’altra erano i nomi che tutti si aspettavano. Quello che non era previsto, invece, era che D’Anna (liste civiche e centrodestra) superasse Spitaleri (centrosinistra) al primo turno. Una piccola scossa che potrebbe rendere più concitato il clima delle prossime due settimane.