Due anni fa l'Ars approvava una norma rivoluzionaria che prevedeva la mappatura e le bonifiche entro 36 mesi, con un fondo apposito. Oggi è tutto fermo. «Nel momento in cui i Comuni hanno mandato la documentazione informativa ai cittadini, si era già oltre la scadenza»
Amianto, legge su smaltimento rimasta su carta Ddl M5s: «Prorogare termini per l’autodenuncia»
Una Regione lumaca, che ha messo i cittadini nelle condizioni di incorrere in multe salatissime. È questo l’ultimo atto d’accusa del Movimento 5 Stelle al governo Crocetta, reo secondo i deputati grillini – capitanati da Valentina Palmeri – di aver abbandonato Comuni e privati e di non aver rispettato i tempi di legge in materia di smaltimento dell’amianto.
Una legge «approvata due anni fa – dice Palmeri – e che prevedeva da subito la costituzione di un ufficio speciale con dotazione organica fino a dodici persone, la realizzazione della mappatura dell’amianto entro 24 mesi e le relative bonifiche entro 36 mesi. Nel frattempo aumentano le discariche abusive in Sicilia». «In pratica – sostiene la deputata pentastellata – nel momento in cui i Comuni hanno inviato la documentazione informativa ai cittadini relativamente all’autodenuncia sulla presenza di manufatti e scarti di amianto, i termini erano, per lo più, già scaduti. E così, la legge resta ferma al palo, l’amianto non viene mappato né adeguatamente rimosso o trattato, anche perché pochissimi hanno fatto l’autodenuncia (circa duemila autodenunce); questo perché i termini ormai scaduti comporterebbero sanzioni elevatissime».
Per questo motivo, Palmeri ha presentato un nuovo ddl all’Ars: «Visto che le responsabilità dei ritardi sono per lo più in capo alla Regione, si intende bloccare un processo già in atto da tempo, ossia che i cittadini, allo scopo di evitare multe, smaltiscano abusivamente l’amianto andando incontro a rischi per la salute e creando problemi sanitari per la collettività».
Attraverso il disegno di legge, si chiede, quindi, che per l’autodenuncia della presenza di amianto venga concesso un anno dalla pubblicazione delle linee guida, emesse lo scorso agosto. «Significherebbe – sottolinea Palmeri – prorogare i termini di denuncia sino ad agosto 2016».