Un cambio di marcia da manuale: il neo presidente della partecipata, che fino a poco tempo fa garantiva che non avrebbe toccato il bilancio dell’azienda già parecchio in rosso, ha invece annunciato a sorpresa un allineamento alle direttive del sindaco Orlando. Questa mattina, intanto, l’audizione all’Ars
Amat, Cimino dice sì al taglio di 48milioni di euro «Si farà di tutto per garantire il trasporto pubblico»
«L’Amat è un patrimonio di questa città e il Comune di Palermo farà quanto sarà necessario per garantire il trasporto pubblico locale ai cittadini e assicurare un futuro all’azienda e ai dipendenti». Cerca di essere rassicurante Dario Chinnici, capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo. Ci prova, a fronte della decisione del presidente dell’Amat Michele Cimino di accettare la direttiva del sindaco Orlando, optando quindi per un taglio netto del bilancio, rinunciando a 48 milioni di euro. Un annuncio arrivato ieri sera dallo stesso amministratore unico della partecipata nel corso della seduta del consiglio comunale sul rendiconto 2017. «Un cambio di passo decisivo nei rapporti tra l’azienda e il suo socio unico, che non saranno più caratterizzati dai contenziosi ma dalla collaborazione – dice ancora Chinnici -. L’Amat e l’amministrazione seguono un percorso comune che ha come obiettivo il mantenimento del servizio, che ovviamente passa da un piano di risanamento dell’azienda e da un nuovo contratto di servizio. Anche la Regione è chiamata a fare la sua parte, concedendo il contributo chilometrico per il tram e finanziando il biglietto unico con il trasporto ferroviario».
Una scelta fortemente contestata invece dal Movimento 5 Stelle: «Il vicesindaco, che si definisce ginecologo, ha appena dichiarato in aula consiliare che è tutto a posto. Due minuti prima il presidente di Amat Cimino aveva dichiarato che sta procedendo a dimezzare il capitale sociale chiudendo il 2017 in forte perdita. Per il sindaco, la sua giunta e tutta la baracca allargata, non resta che la resa», osservano amaramente i consiglieri comunali pentastellati. Sulla stessa linea anche la consigliera dell’Udc Sabrina Figuccia, che in riferimento a Cimino parla di uno «strano cambio di direzione del neo presidente, che, dopo pochi giorni dal suo insediamento, dichiarava di non essere disponibile a togliere preziose risorse all’azienda di via Roccazzo, facendosi forte di un parere di uno studio legale romano in aperto contrasto con quello dell’avvocatura comunale e arrivando persino a voler portare la querelle in tribunale. Cimino ieri, invece, è apparso molto conciliante».
«Nel corso del suo intervento – continua Figuccia – ha affermato che l’Amat non possiede né l’ufficio stampa né quello legale. Una dimenticanza probabilmente dovuta alla sua pochissima esperienza a capo dell’Amat, dove però esiste una Direzione affari legali che, ad occhio e croce, costerebbe almeno 500mila euro annui, composta da un dirigente, un funzionario e altri quattro dipendenti. Inoltre, la Direzione affari legali dipende dalla quella amministrativa che ha un altro super dirigente. E se Cimino può essere scusato, anche se probabilmente, prima di pensare di assumere avvocati o giornalisti, sarebbe il caso di conoscere le proprie risorse interne, perché è in via Roccazzo soltanto da poche settimane, non altrettanto si può dire del direttore generale Gianfranco Rossi, che ieri, nel corso dell’audizione, non ha fatto una piega, come se la cosa non lo riguardasse direttamente. Caro direttore Rossi, considerato che da anni lei è ai massimi vertici dell’azienda, possibile che non si sia accorto che, in una stanza vicina alla sua, esiste la direzione affari legali?». E annuncia di aver inoltrato una richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli del suo contratto da direttore tram, l’affidamento delle funzioni da direttore generale e tutti gli atti connessi alle proroghe. «Mi auguro che i palermitani possano sapere al più presto come vengono spesi i loro soldi».
Intanto, questa mattina Cimino era atteso all’Ars, per l’audizione presieduta dal presidente Riccardo Savona. Invito rivolto anche all’assessore regionale alle Finanze Gaetano Armao. L’azienda oggi chiederà alla Regione un contributo per il tram, in considerazione anche dei quasi 30 milioni di disallineamenti, crediti cioè non ancora incassati e dei 18 milioni invece da restituire per i chilometri mai percorsi fino al 2014.