Dopo la nota della partecipata in cui si informava dell'interruzione del servizio, il gruppo consiliare del M5s chiede di garantire la continuità. L'Amap sta concordando con l'Autorità Portuale un calendario di prelievi ad orari scaglionati. Non sarà possibile che i prelievitramite gli impianti portuali possa durare più di dieci ore nel singolo giorno
Amap, acqua alle navi da crociera e quartieri a secco «Rifornimento idrico non può mettere in crisi la città»
Le navi da crociera che sono approdate a Palermo in questo periodo hanno bisogno d’acqua e così alcuni immobili della città restano a secco. Lo ha comunicato l’Amap con una nota: «Si informano i signori cittadini di Palermo, che i disservizi idrici che si sono manifestati in questi giorni, sono dovuti al prelievo di acqua da parte delle navi da crociera in transito a Palermo – si legge – Amap S.p.A. sta provvedendo a regolare il prelievo presso l’ente Porto in modo da ripristinare il regolare funzionamento del servizio idrico di Palermo», ha scritto l’azienda dell’acqua palermitana sul proprio sito. Ma la nota non si ferma qui: in altri quartieri è stata interrotta l’erogazione idrica «a causa di urgenti e improrogabili interventi di manutenzione alla rete», nei circuiti di Partanna Mondello, Mondello città, Valdesi, Addaura, Vergine Maria e Arenella.
«Il disservizio nell’erogazione dell’acqua pubblica, registrato a Palermo tra ieri e oggi, non è dovuto solo alla siccità o a danni alla rete o a operazione di ordinaria o straordinaria manutenzione, ma, come comunicato ieri sera dall’Amap, alla decisione presa dall’azienda municipalizzata stessa, di concedere l’acqua a quelle navi da crociera che in altri porti non avevano potuto fare il rifornimento completo», lo scrivono in una nota i consiglieri comunali del gruppo consiliare M5s.
«Probabilmente negli altri porti le amministrazioni hanno preferito dare priorità al servizio che devono garantire alla propria comunità – continua la nota – cosa che a quanto pare non è stata fatta a Palermo. Ma è possibile che il rifornimento idrico a due o tre navi crociera possa mettere in crisi l’erogazione idrica ad interi quartieri ed a decine di migliaia di cittadini? Sembra molto difficile, se non impossibile. Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle Palermo chiede all’AMAP di rispettare la comunità alla quale deve garantire il servizio di erogazione di acqua pubblica, risarcendola del danno provocato, attingendo a quanto ricavato dalla concessione di quell’acqua pubblica dalla cui privazione la comunità ha subito il danno.
Aggiornamento ore 14.12
Dal Comune fanno sapere che la contemporanea presenza di diverse navi da crociera presso il porto, che si approvvigionano di centinaia di migliaia di litri d’acqua potabile, determina un calo di pressione nella rete idrica cittadina, interessando ampia parte del centro storico. Il fatto, mai verificatosi in precedenza, è determinato dal fatto che tutte le navi che incrociano in porti italiani svolgono tale operazione nel porto di Palermo in quanto le altre regioni hanno dichiarato lo stato di calamità naturale per la siccità, vietando prelievi di questo tipo. «Siamo di fronte ad una situazione davvero straordinaria – dichiara Maria Prestigiacomo, Presidentessa di Amap – che scarica sulla città di Palermo un peso notevolissimo, che grava su una situazione già di per sé indebolita dal persistere della siccità. In questi mesi l’Amap ha messo in campo ogni possibile risorsa tecnica ed economica straordinaria per non far diminuire l’afflusso di acqua in città, dal nuovo allaccio di Scillato, alla riattivazione di tutti i pozzi, fino al più recente prelievo aggiuntivo da Rosamarina, ma è ovvio che non possiamo oggi reggere questo tipo di richieste eccezionali di tipo sostanzialmente industriale».
Per ridurre al minimo i disagi per i cittadini, in queste ore Amap sta concordando con l’Autorità Portuale un calendario di prelievi ad orari scaglionati, di cui saranno informate le compagnie di navigazione, in modo che questi prelievi eccezionali non avvengano per periodi prolungati ed in orari di massima richiesta idrica. Non sarà inoltre possibile che il prelievo tramite gli impianti portuali possa durare più di 10 ore nel singolo giorno. «Siamo di fronte ad un’altra conseguenza negativa, che si aggiunge alle tante già patite dai cittadini – dichiara il sindaco Leoluca Orlando – della mancata inspiegabile dichiarazione di stato di calamità naturale che, dopo ormai 9 mesi di sostanziale siccità non è più rinviabile».