Altro suicidio in carcere. Quarto caso in sette giorni in Sicilia «Serve personale medico e ambulatori. Stato deve intervenire»

Si è uccisa durante l’ora d’aria all’interno della casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. La vittima è una donna di 30 anni originaria della Romania. Il suo è il quarto suicidio avvenuto nelle carceri siciliane nell’ultima settimana e il sesto sempre negli istituti penitenziari dell’Isola dall’inizio dell’anno. L’ultimo caso era avvenuto nella casa circondariale di Piazza Lanza, a Catania. 

Nei primi mesi del 2022, a livello nazionale, sono 21 i suicidi. «Gli istituti penitenziari necessitano, come abbiamo più volte chiesto ai ministri della Giustizia e della Sanità, di personale medico e paramedico e di ambulatori attrezzati, in primo luogo per le prime cure. Uno Stato che non riesce a garantire la sicurezza della vita dei detenuti affidati in custodia per scontare pene giudiziarie testimonia di avere rinunciato ai suoi doveri civici», commenta in una nota inviata alla stampa Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato di Polizia penitenziaria.

Il numero dei suicidi in carcere ha avuto una lieve diminuzione l’anno scorso. Nel 2021, secondo i dati forniti da Ristretti Orizzonti, sono stati 54 i detenuti che si sono tolti la vita. Nel 2020, secondo il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ci sono stati invece 61 suicidi. Nel 2000 il picco con 69 casi in tutto il territorio nazionale. «Non vogliamo ancora sentirci impotenti a intervenire nella strage silenziosa che la politica, con atteggiamento da struzzo, finge di ignorare», conclude Di Giacomo. 


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