Oggi l'incontro nella Capitale tra l'assessore alle Attività produttive e i dirigenti del colosso dei call center: un confronto difficile visto che da Roma sembrerebbero intenzionati a procedere con i tremila esuberi annunciati
Almaviva, assessore da azienda a Roma Lo Bello: «Nessun ripensamento da vertici»
Nessun ripensamento da parte dell’azienda romana che intende procedere con i quasi tremila esuberi in tutta Italia annunciati nei giorni corsi, 1670 solo a Palermo. A confermarlo l’assessore regionale alle Attività produttive, Mariella Lo Bello, che oggi ha incontrato i vertici di Almaviva a Roma. «Siamo pronti a fare la nostra parte per salvare i posti di lavoro – ha detto il vice presidente della Regione siciliana, Mariella Lo Bello a conclusione della riunione – Intanto si potrebbero attivare ammortizzatori sociali per tamponare la situazione».
Il colosso dei call center in Italia, che solo in Sicilia conta quasi 7mila operatori, al momento avrebbe confermato comunque l’intenzione di procedere con la mobilità. Nel frattempo per domani è previsto un altro incontro tra governo centrale e Regione siciliana. «Siamo impegnati per trovare una soluzione» ha aggiunto Lo Bello che nel tardo pomeriggio ha incontrato in assessorato, in via degli Emiri, una delegazione dei sindacati.
«Oggi l’assessore ha incontrato Marco Tripi e l’amministratore delegato Andrea Antonelli – racconta Rosalba Vella Slc Cgil Palermo – mentre ieri ha parlato con il ministro Federica Guidi, confermandoci l’intenzione del governo nazionale di mettere in campo gli strumenti già preannunciati: fino a dicembre 2016 gli ammortizzatori sociali in deroga e la cassa integrazione straordinaria per il 2017». Strumenti giudicati insufficienti però dai vertici di Almaviva, in quanto l’esecutivo centrale non avrebbe fatto nulla per contrastare la delocalizzazione e le gare al massimo ribasso.
«Tripi – prosegue Vella – in assenza di azioni concrete a salvaguardia del settore non intende accettare quanto offerto dal ministro. E l’azienda, quindi, ribadisce che vuole mantenere il presidio occupazionale di Palermo ma ritarandolo rispetto alle reali esigenze aziendali. Ovviamente significa che confermano i licenziamenti. Noi non intendiamo tollerare nessun posto di lavoro in meno – conclude – una ipotesi che non intendiamo accettare e contrasteremo in tutti i modi possibili». Intanto, per domani alle 14, è previsto l’incontro a Roma tra le rsu e l’azienda proprio per discutere dei licenziamenti.