All’Ars il disegno di legge “Ammazzasanatorie” presentato dai grillini

SBARCA IN COMMISSIONE AMBIENTE IL PROVVEDIMENTO PE RLA TUTELA DEL TERRITORIO CHE PORTA LA FIRMA DEL GRUPPO PARLAMENTARE DEL MOVIMENTO 5 STELLE. OBIETTIVO: BLOCCARE L’INTERPRETAZIONE TRUFFALDINA DI UN PARERE DEL CGA. L’APPELLO DEL VICE PRESIDENTE DELL’ANCI SICILIA, PAOLO AMENTA: “SONO CERTO CHE I SINDACI DELLE GRANDI CITTA’ SICILIANE BLOCCHERANNO QUESTA SPECULAZIONE CONTRO IL TERRITORIO”

Il pericolo sanatoria selvaggia sbarca all’Ars e cambia il calendario dei lavori della Commissione Ambiente, che martedì prossimo tratterà il disegno di legge numero 696, presentato di gran carriera dal Movimento 5 Stelle per sbarrare la strada al riesame di migliaia di pratiche relative ad abusi edilizi commessi in Sicilia. Appuntamento tra otto giorni, la prima data utile per cercare di ‘stoppare’ gli interessi – anche mafiosi – che stanno dietro la sanatoria edilizia inventata dalla politica siciliana compiacente.   

Dice Giampiero Trizzino, presidente della quarta Commissione legislativa del Parlamento siciliano – via libera dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. Se il disegno di legge dovesse essere approvato potrebbe approdare prestissimo in aula. Bisogna fare in fretta, il rischio è infatti che altri Comuni seguano l’esempio di Palermo e diano il via libera al riesame di migliaia di pratiche che, alla luce di una discutibile interpretazione di un parere del Cga, potrebbe stravolgere il volto dell’isola e sanare abusi ovunque”.

Trizzino, insomma, dà per scontato che l’Amministrazione comunale di Palermo stia già lavorando per la sanatoria edilizia. A noi la cosa sembra un po’ assurda, perché il presidente della Commissione Urbanistica del Comune di Palermo, Alberto Mangano, ha assicurato che le cose non stanno così. Sarebbe opportuno – a questo punto – che lo stesso Mangano, che ha presentato in Consiglio comunale il discutibile ordine del giorno sul bizzarro parere del Cga, torni sull’argomento per spiegare come stanno le cose. Anche perché noi, conoscendolo da anni, non lo vediamo proprio Alberto Mangano tra gli abusivi!    

Tornando alla politica siciliana. il disegno di legge che la settimana prossima finirà sui tavoli della Commissione Ambiente dell’Ars è di pochi articoli, ma dovrebbe servire a sgombrare il campo da qualsiasi ambiguità interpretativa, allontanando una volta e per tutte il pericolo di colpi di spugna sugli abusi edilizi in Sicilia. Non per nulla Trizzino lo ha definito semplicisticamente “ammazzasanatorie”.

“La legge – afferma Trizzino – servirà a rimetterci in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale e con quanto ribadito da una sentenza della Corte di Cassazione del 2009, che escludeva da sanatoria tutti quegli immobili costruiti ex novo, non solo nelle aree in cui insiste un vincolo di inedificabilità assoluta, ma anche in quelle aree in cui grava un vincolo di inedificabilità relativa. La pronuncia dei giudici cassazionisti ha inoltre precisato che per queste ultime gli unici interventi sanabili sono quelli edilizi di minore rilevanza, quali il restauro, il risanamento conservativo e la manutenzione straordinaria”.

Il parere del Cga, che è stato recepito nei giorni scorsi da un ordine del giorno votato senza discussione e in tutta fretta dal Consiglio comunale di Palermo (pessima la gestione della presidenza del Consiglio comunale: su fatti sociali così importanti il dibattito dovrebbe essere ampio: cosa, questa, che il presidente del Consiglio comunale, salvatore Orlando, e il presidente della già citata Commissione Urbanistica dovrebbero sapere!), è il risultato del ricorso di un privato al presidente della Regione, che ribalta la normativa vigente a livello nazionale e “apre” una maglia nella quale potrebbero infilarsi numerosi abusi.

“Si tratta di un parere – spiega Trizzino – che non ha carattere vincolante. Affermare che c’è un obbligo di recepimento da parte dei Comuni è una falsità. E’ stato detto, dai sostenitori del parere, che la questione afferisce a mera disquisizione di carattere amministrativo, per la quale non è necessaria alcuna ingerenza della politica. Non è affatto così. Lo stesso Cga nel parere sposta la questione sotto il profilo della potestà legislativa, affermando che è il legislatore regionale (e dunque la politica) a decidere se e come ampliare le fattispecie previste dall’ultimo condono. Pertanto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, chiarisca una volta e per sempre da che lato vuole stare: se a difesa del territorio siciliano o dello snellimento delle pratiche di condono”.

Sulla vicenda interviene anche il vic presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta. “Questa storia della sanatoria edilizia è solo l’ultima vergogna di una politica ormai alla frutta – dice Amenta -. Sono certo che il Parlamento siciliano interverrà tempestivamente per scongiurare quella che, alla fine, non sarebbe altro che una beffa per i cittadini. Perché nessun parere amministrativo può mai dare la stura a gravissime violazioni di legge. La verità è che, in questa storia, c’è chi sta cercando di approfittarne per motivazioni inconfessabili”.

“Mi auguro – conclude Amenta – che in queste ore i Sindaci di Palermo, di Catania, di Messina, di Siracusa, di Agrigento, di Ragusa, di Enna, di Trapani di Caltanissetta, insomma i Sindaci delle più grandi città della Sicilia blocchino sul nascere questi tentativi di distruzione del territorio siciliano”.

 


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