Come i lettori più affezionati sapranno, la posizione di linksicilia è stata, sin dalla sua fondazione, molto critica nei confronti dell'adozione della moneta unica. Con varie sfaccettature, nel corso di questi mesi abbiamo provato a rendere conto di diverse opinioni: molte suffragate da dati; altre che si appoggiavano sulle spalle di giganti cioè di economisti di grande e riconosciuto valore; altre ancora basate su scampoli di vita quotidiana ecc.
Alla ricerca del cambio perduto
Come i lettori più affezionati sapranno, la posizione di LinkSicilia è stata, sin dalla sua fondazione, molto critica nei confronti dell’adozione della moneta unica. Con varie sfaccettature, nel corso di questi mesi abbiamo provato a rendere conto di diverse opinioni: molte suffragate da dati; altre che si appoggiavano sulle spalle di giganti cioè di economisti di grande e riconosciuto valore; altre ancora basate su scampoli di vita quotidiana ecc.
Com’è ormai tradizione, anche se siamo molto giovani, la nostra posizione non ci porta ad escludere le voci contrarie. Che ci teniamo al dibattito lo dimostriamo ogni giorno ed è naturale che ci teniamo ancora di più adesso, dopo lo straordinario voto di domenica e lunedì scorso che metterà in modo ancora più evidente al centro dello scenario politico le questioni economiche riguardanti il nostro rapporto con l’Unione europea e con l’Euro.
Abbiamo quindi pensato ad un ulteriore ciclo di articoli che trattano la questione economica in un modo che speriamo venga ulteriormente apprezzato dai nostri lettori, qualunque sia la loro opinione, quantomeno per l’onestà intellettuale, per come ci approcciamo al tema.
Siccome la crisi economica che stiamo attraversando per molti economisti è un evento già visto, e forse persino premeditato, partiremo da molto lontano addirittura dalle radici dell’organizzazione del sistema economico occidentale. Cominceremo quindi con affrontare, il 2 Marzo,il tema del ritorno al Gold Standard e della grande crisi tra le due guerre mondiali; il 9 Marzo ci occuperemo degli accordi di Bretton Woods del 1944; il 16 Marzo analizzeremo il contesto nel quale si sono abbandonati, nel 1971, gli accordi di Bretton Woods; il 23 Marzo sarà la volta di un nodo cruciale che ci ha condotti da una parte all’Euro – la costituzione del Sistema Monetario Europeo(SME) – e dall’altra all’esplosione del debito pubblico – il divorzio tra il Tesoro e la Banca d’Italia; il 30 parleremo della crisi del 1992, risolta grazie all’uscita temporanea dallo SME e alla svalutazione della Lira. I primi due sabati di aprile saranno dedicati al rientro in Europa, prima con il ritorno nello SME (articolo del 6 aprile) e poi, finalmente, con l’ingresso nella moneta unica (articolo del 13 aprile). Nell’ultimo incontro del 20 aprile si prenderà di petto la crisi del 2008.
Il ciclo si concluderà due giorni prima di un evento che ci auguriamo possa essere seguito da molti di voi e cioè la presentazione del libro di Alberto Bagnai, Il tramonto dell’euro,presso il LaboratorioZeta il 22 aprile (lunedì) alle 18, con la presenza dell’autore.
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