Il ministro dell'interno, nonché leader del ncd, riconosce che esite una questione veneta. Ed è un bel passo in avanti se si considera che c'è stato i tentativo di catalogare gli indipendentisti veneti come una espressione folklorostica se non terroristica:
Alfano riconosce la “questione veneta”. Ora tocca a quella siciliana
Il Ministro dell’Interno, nonché leader del NCD, riconosce che esite una questione veneta. Ed è un bel passo in avanti se si considera che c’è stato i tentativo di catalogare gli indipendentisti veneti come una espressione folklorostica se non terroristica:
”Esiste una questione veneta e sara’ messa al centro dell’azione del governo” ha detto oggi a Venezia nel corso di un incontro con il governatore Zaia, il sindaco Orsoni e la presidente della provincia Zaccariotto.
Alfano ha sottolineato come ”emerga un forte disagio di un territorio che non puo’ sentire lo Stato ostile. Pensiamo che il Veneto possa essere la base sperimentale di una forma di federalismo avanzato e spinto”.
A tal proposito, secondo il presidente di Ncd la discussione al Senato sulla riforma del titolo V della Costituzione ”puo’ essere il luogo di dove affrontare la questione veneta”. ‘
Ma c’è di più. Il ministro ha praticamente aperto al diritto all’autoderminazione dei popoli, non solo quello veneto: ‘Rispetto ai moti indipendentisti – ha dichiarato Alfano – non si possono chiudere gli occhi: serve una risposta duplice, che da un lato aumenti l’autonomia e dall’altro migliori i servizi statali. Per quanto di mia competenza mi attivero’ immediatamente”.
Speriamo solo che non si tratti di una trovata pre-elettorale e che si impegni davvero per invertire la tendenza centralista manifestata dal Governo Renzi nell’ambito della discussione sulla riforma del Titolo V della Costituzione.
Speriamo anche che presto arrivi a riconoscere ufficialmete anche la questione siciliana.
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