Alfano indagato, le pressioni di Mirello Crisafulli Salerno: «Ho visto il viceministro per un caffè»

L’inchiesta che coinvolge il ministro dell’Interno Angelino Alfano parte da Enna. È la locale Procura, che ha aperto un’indagine sui vertici della fondazione e dell’università Kore con l’accusa di malversazione, a inviare i documenti a Roma. A firmare il rapporto è l’ex procuratore Calogero Ferrotti, ora in pensione. In quelle carte ci sono già intercettazioni scottanti, in cui – secondo quanto riporta oggi il quotidiano La Sicilia – l’ex senatore del Pd Mirello Crisafulli telefona più volte a Ugo Malagnino, segretario particolare del viceministro Filippo Bubbico e con un passato di militanza nei Democratici di sinistra, stesso partito di Crisafulli. Tutti indagati dalla Procura di Roma per abuso d’ufficio

«Nelle intercettazioni – spiega Ferrotti – i due dicono che lo spostamento di Guida andava fatto in tempi brevissimi, entro Natale, perché poi Alfano sarebbe partito per le vacanze. Millanterie? Potrebbe darsi. Eppure le date e la successione degli eventi inducono a pensarla diversamente. Tanto più che alla fine ci sono state pure le telefonate di congratulazioni». Gli atti sono quindi stati trasferiti alla Procura di Roma per ulteriori approfondimenti su personaggi importanti: Alfano, appunto, e il suo vice. Ma anche, come anticipa La Sicilia, sulla senatrice Anna Finocchiaro e l’ex senatore Pino Firrarello. Questi ultimi due, però, alla fine sono rimasti estranei all’indagine. 

Alle pressioni telefoniche di Crisafulli si sarebbero aggiunte quelle di Cataldo Salerno – ex presidente della fondazione Kore, oggi a capo dell’omonima università – che si sarebbe recato più volte personalmente a Roma per incontrare il viceministro Bubbico. Circostanza che il docente non nega. «Sì, l’ho incontrato per prendere un caffè – spiega a MeridioNews -, ma non abbiamo parlato del prefetto Guida, l’ho solo invitato a partecipare a un ciclo di incontri sul tema dell’intelligence in corso di svolgimento nel nostro ateneo». Nelle chiacchierate di Salerno, però, il nome di Guida ritorna più volte. «Mi lamentavo con chiunque incontravo dell’atteggiamento aggressivo dell’ex prefetto – sottolinea -, ne ho parlato con parlamentari e rappresentanti di governo locali, ma con nessuno del ministero». 

Salerno poi lancia un’accusa personale, chiamando in causa la moglie di Guida: «L’ex prefetto – afferma – ha collaborato con l’università ma, quando le attività della moglie non ne hanno più ricevuto sostegno logistico, ha cominciato a manifestare una evidente antipatia per l’ateneo». Il riferimento sarebbe a un corso di bioarchitettura, organizzato a Enna dalla moglie di Guida. «Non lo abbiamo sostenuto economicamente, forse questo ha comportato il cambio di atteggiamento del prefetto». La signora Guida è molto conosciuta a Enna per le sue attività di volontariato e a scopo sociale. «È completamente falso quanto dichiarato dal signor Salerno – spiega – laddove fa riferimento a non meglio precisate “attività della moglie” che “non hanno più ricevuto sostegno logistico da parte dell’Università Kore”; è un chiaro tentativo di deviare l’attenzione su cose che non hanno nulla a che vedere con le indagini. Non ho mai ricevuto alcun sostegno, né logistico né di altro tipo da parte dell’Università Kore. Tutto quello che abbiamo fatto a Enna, una comunità straordinaria che anche in questo momento ci sta mostrando grande vicinanza, è stato fatto gratuitamente, i progetti che abbiamo portato avanti in questi due anni hanno coinvolto più di mille persone».

Il Movimento cinque stelle, intanto, ha annunciato che presenterà una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Alfano. «Proprio il 21 gennaio scorso – spiega la parlamentare catanese Nunzia Catalfo, capogruppo del M5s in Senato – avevamo presentato una interrogazione, dove chiedevamo il motivo dell’ingiustificato trasferimento del prefetto Guida, oggetto ora dell’indagine a suo carico. La Procura ad un mese dalla nostra interrogazione, ha fornito la prima risposta alle nostre domande».


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