Giovani film makers da tutta Italia si riuniranno a Catania per mettere a punto un corto da presentare al Festival internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi. «Giusto aiutare il talento ad emergere», dice il regista calabrese a MeridioNews
Palazzo Sangiuliano, laboratori gratuiti sul cinema Mollo: «Lavorare in questo campo è ormai lusso»
«Nel lavoro che faccio ci metto senso di responsabilità, so che è un privilegio poter raccontare storie e per questo mi piace condividere questa opportunità, creando occasioni come i due laboratori sul cinema che terremo a luglio al Palazzo Sangiuliano di Catania». Lo dice a Meridionews il regista di Reggio Calabria Fabio Mollo, che mostra di credere fortemente nel futuro del cinema italiano, negli ultimi anni fonte di storie degne di nota e grandi artisti. Tre anni fa, insieme ad Antonio Urrata – delegato della fondazione Ente dello spettacolo al Copercom (Coordinamento delle associazioni per la comunicazione) – Mollo ha immaginato e messo su Film making lab. Un laboratorio, appunto, pensato per dare una chance gratuita a dieci film makers di tutta Italia – laureandi in accademie, università o scuole di cinema con almeno un cortometraggio e una sceneggiatura alle spalle – e creare un’occasione in cui i giovani talenti under 35 possono mettersi alla prova e avere visibilità.
Anche grazie alle varie kermesse cinematografiche, a cominciare dal Festival del Cinema di Frontiera che si svolgerà a Marzamemi a fine luglio. Qui verrà presentato il cortometraggio finale che gli aspiranti registi avranno realizzato, guidati dalla mano degli esperti. «Il lavoro venuto fuori dalla prima edizione ha ottenuto il Nastro d’argento ed è arrivato al festival del cinema di Venezia», ricorda Mollo, che aggiunge: «I corti sono strettamente legati al territorio in cui vengono girati, anche se il tema è libero e saranno i ragazzi a sceglierlo durante i primi incontri».
I laboratori che si svolgeranno dal 17 al 29 luglio, nel palazzo che si affaccia su piazza Università, saranno i primi a essere ospitati a Catania, dopo le prime due edizioni tenute a Reggio Calabria. «Ci è sembrato che Catania fosse la città giusta per tanti motivi – spiega il regista – È estremamente viva dal punto di vista artistico e del fermento universitario e volevamo continuare a portare questo laboratorio al sud, di cui questa città rappresenta una delle capitali».
Ottimo anche il rapporto che si è instaurato con l’Università catanese. «Abbiamo trovato terreno fertile – aggiunge Mollo rendendo merito al dipartimento di Scienze umanistiche – e tante strutture che mantengono la caratteristica del laboratorio». Anche per questo le iniziative raddoppieranno. Il monastero dei Benedettini, infatti, ospiterà dal 24 al 29 luglio anche il workshop sui mestieri del cinema, che si inserisce nel calendario della terza edizione di Porte aperte all’Università. «Quattordici studenti del Paese interessati a lavorare nell’industria cinematografica parteciperanno a una serie di incontri con professionisti del settore – illustra ancora il regista calabrese – Si parlerà anche di sviluppo di progetti, produzione e rapporto con le film commission». «Lavorare nel cinema non rappresenta più un futuro solido, ormai è un lusso più che un lavoro vero e proprio che garantisce stabilità», osserva infine Fabio Mollo, che però mostra di non voler mollare: «Non per questo non devono essere create occasioni per tutti. Il talento c’è anche nelle nuove generazioni ed è giusto farlo emergere».