L’ennesima allerta meteo sta interessando in queste ore le coste dell’Agrigentino. Carabinieri, polizia, vigili del fuoco, protezione civile ma anche guardia costiera hanno ricevuto un comunicato di allerta per il forte vento che da questo pomeriggio soffia sulle frazioni e sulle città al livello del mare.
Raffiche di vento che potrebbero superare i 50 chilometri orari e che potrebbero provocare seri danni a persone e cose. Nel tardo pomeriggio i vigili del fuoco del distaccamento di Villaseta, frazione di Agrigento, sono dovuti intervenire per mettere in sicurezza un cartellone pubblicitario di Via Manzoni che il forte vento stava per abbattere.
Problemi anche sul tratto costiero della statale 115 in direzione Palma di Montechiaro e Licata. Diversi automobilisti hanno dovuto accostarsi nelle piazzole di sosta. Alberi a rischio abbattimento nelle contrade balneari di Licata. A Torre di Gaffe e Pisciotto i vigili urbani di Licata sono dovuti intervenire dopo che una segnalazione li aveva avvertiti del pericolo di caduta di un grosso cipresso sul ciglio della provinciale al confine tra i due lidi.
L’allerta meteo della protezione civile regionale è estesa fino a domani anche se la furia delle correnti al momento si è placata e sta permettendo le operazioni di messa in sicurezza coordinate congiuntamente dalla polizia locale e dai vigili del fuoco di quasi tutti i distaccamenti della provincia.
Intanto si continuano a contare i danni della neve al comparto agricolo dell’intera isola. Oggi pomeriggio i sindaci della fascia agricola si sono riuniti a Vittoria, nel Ragusano, per affrontare il problema e decidere quali misure chiedere al governo di Roma e a quello di Palermo. All’incontro hanno partecipato i primi cittadini di Caltagirone, Niscemi, Acate, Santa Croce Camerina, Comiso, Pachino, Licata, Gela e Ispica.
«Abbiamo richiesto – dice il sindaco di Vittoria – l’avvio di una interlocuzione più rapida e snella attraverso una conferenza Stato-Regione che metta al centro l’agricoltura e la risoluzione dei tanti nodi sul tappeto. Occorrono con urgenza misure straordinarie come la moratoria delle scadenze e dei pagamenti nei confronti degli istituti di credito e dell’Inps e il riconoscimento delle giornate lavorative perse dai lavoratori delle aziende e cooperative agricole. Serve un intervento serio e concreto. Le risposte debbono essere rapide perché non possiamo continuare ad assistere inermi alla disgregazione del nostro tessuto produttivo e sociale».
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