C'è una buona notizia. E arriva da roma. Con 192 voti favorevoli, nessuno contrario e 12 astenuti il senato ha approvato la mozione promossa da grande sud riguardante la revisione dell'accordo tra l'unione europea ed il marocco in materia di liberalizzazione della vendita dei prodotti agricoli e ittici di quel paese. Un primo passo per contenere i danni di un accordo che è stato accolto da una marea di polemiche, soprattutto tra gli agricoltori del sud italia. Non a caso anche su questo punto si è concentrata la protesta del movimento dei forconi.
Agricoltura, accordo Ue-Marocco: il Senato dice sì alla revisione
C’è una buona notizia. E arriva da Roma. Con 192 voti favorevoli, nessuno contrario e 12 astenuti il Senato ha approvato la mozione promossa da Grande Sud riguardante la revisione dell’accordo tra l’Unione Europea ed il Marocco in materia di liberalizzazione della vendita dei prodotti agricoli e ittici di quel Paese. Un primo passo per contenere i danni di un accordo che è stato accolto da una marea di polemiche, soprattutto tra gli agricoltori del Sud Italia. Non a caso anche su questo punto si è concentrata la protesta del Movimento dei Forconi.
“Il mantenimento di accordi economici di questo tipo – ha spiegato il senatore del movimento arancione Salvo Fleres, intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama – danneggiano l’agricoltura e la pesca soprattutto delle ragioni del mezzogiorno, con particolare riferimento alla Sicilia, alla Calabria, alla Puglia ed alla Campania. Il voto del Senato – ha concluso – , conforme anche sulle altre mozioni presentate in materia, costituirà un elemento importante per la revisione del documento e l’introduzione di elementi perequativi di natura economica e fitosanitaria, a tutela degli agricoltori e dei pescatori del Sud”.
Nel dettaglio, la mozione di Grande Sud impegna il governo a impegna il Governo “ad attivarsi, nelle opportune sedi comunitarie, al fine di evitare i paventati effetti negativi che l’Accordo potrebbe produrre nei settori agroalimentare e della pesca, preminenti fonti di reddito per i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo – in particolar modo per le regioni del meridione d’Italia – in grado di garantire sviluppo e occupazione; ad adottare le opportune iniziative per salvaguardare i diritti degli agricoltori e il rispetto delle norme in materia di sicurezza alimentare, con particolare riferimento all’ambito delle garanzie sanitarie e fitosanitarie; ad assicurare, attraverso controlli doganali sui prodotti agricoli, l’equilibrio del sistema agricolo e a prendere misure che tutelino la produzione nazionale di qualità e consentano alla stessa un miglior accesso ai mercati internazionali”. Un primo passo.
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