Forse un unico filo lega gli episodi accaduti in queste ultime settimane. Ma ancora nessuno si sbilancia sull'argomento. Tra i residenti c'è già chi teme per l'incolumità personale e dei suoi familiari ma c'è fiducia su una possibile soluzione rapida
Aggressioni in centro, si indaga. Chiesti più controlli «La situazione peggiora, vogliamo vivere tranquilli»
Potrebbe esserci un’unica matrice dietro le aggressioni che stanno avvenendo negli ultimi giorni nel centro storico di Palermo, questo almeno a giudicare dalle tante similitudini nel modus operandi adottato dagli aggressori. Dopo i casi avvenuti in piazza Sturzo, piazza Rivoluzione e in via Emerico Amari dove gli aggrediti se la sono cavata con ferite lievi, tra sabato e domenica un ragazzo è stato colpito con un oggetto contundente, sempre di notte e sempre senza un motivo apparente, in via Maqueda. Adesso è in gravi condizioni a Villa Sofia. L’amico che era con lui non sa spiegare quanto accaduto. Ma sull’argomento ancora bocche cucite a tutti i livelli mentre continuano le indagini.
Tra i commercianti c’è chi si sente sicuro: «Da alcuni mesi, circa sei, le forze dell’ordine polizia, carabinieri e guardia di finanza, stanno alternandosi in controlli notturni per le vie del centro – spiega Enrico Romano, vicepresidente dell’associazione Cassaro Alto – a volte la percezione di pericolo è maggiore rispetto a quella reale. I numeri dicono che Palermo è tra le città più sicure d’Italia». Un’altra esercente condivide il senso di sicurezza dato dal passaggio continuo delle forze dell’ordine, che riguarda soprattutto le ore del giorno: «Chiudo prima che faccia sera, durante la mattina passano sempre a controllare e mi sento sicura. Di notte invece, da mamma, temo per mio figlio adolescente che abita con me in centro e torna tardi». Proprio la notte è il momento peggiore anche per una residente che da otto anni vive in quelle zone: «Fino a che i ristoranti restano aperti, fino a mezzanotte, non succede nulla di che. Dopo si scatena l’inferno: gente drogata e ubriaca per strada che rompe bottiglie, bande che vanno in giro per la cosiddetta movida e mi ha turbata quest’estate il fatto di sentire cori cantati da squadracce fasciste per strada. Qualche giorno dopo e qualche giorno prima si sono verificate aggressioni a migranti». Per la residente quindi il fenomeno c’è da tempo: «È diventato visibile ora con i casi eclatanti degli ultimi giorni – afferma ancora – ma va avanti da mesi. Adesso si deve intervenire per risolvere il problema. Non devo essere io ad andare via da qui».
E c’è chi chiede maggiori controlli: «Siamo già intervenuti ripetutamente su questo fenomeno delle aggressioni a Palermo senza alcuna apparente motivazione. Ci appare un fenomeno gravissimo dettato a nostro avviso dalla noia di alcuni giovani ragazzi, i quali tendono probabilmente ad emulare ciò che già viene perpetrato già da tempo oltreoceano, ossia si intercetta la potenziale vittima e giù con calci e pugni, solo per il gusto di farlo, infatti la vittima prescelta non viene quasi mai derubata». Lo dichiara Filippo Virzì, Portavoce dell’Ugl di Palermo. «Le aggressioni sono tutte localizzate al centro storico – spiega Virzì – le stesse devono essere represse in tempi celeri, il fenomeno è in crescita, e i cittadini non si sentono più al sicuro la notte, lanciamo un appello al Questore di Palermo, Renato Cortese a al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Palermo, Arturo Guarino, affinché intensifichino i controlli sul territorio per prevenire queste azioni di violenza pura e gratuita davvero deprecabili».