Gli agenti della Squadra mobile di Palermo, in collaborazione con i colleghi di Lucca, hanno arrestato un cittadino somalo di 28 anni ritenuto responsabile dell’omicidio del giovane tunisino avvenuto in via Maqueda, a Palermo, il 4 luglio. L’indagato, al termine di una violenta lite presumibilmente legata allo spaccio di droga, aveva colpito con un tirapugni […]
Jerzy Strzelecki su WikiMedia
L’aggressione e la morte del 20enne in via Maqueda: è stato fermato a Lucca il responsabile
Gli agenti della Squadra mobile di Palermo, in collaborazione con i colleghi di Lucca, hanno arrestato un cittadino somalo di 28 anni ritenuto responsabile dell’omicidio del giovane tunisino avvenuto in via Maqueda, a Palermo, il 4 luglio. L’indagato, al termine di una violenta lite presumibilmente legata allo spaccio di droga, aveva colpito con un tirapugni il giovane tunisino che cadendo aveva sbattuto la testa riportando un’estesa emorragia celebrale. Portato col 118 al Policlinico di Palermo, il giovane è stato ricoverato in Terapia intensiva dove è morto il 16 luglio.
A consentire l’identificazione dell’aggressore sono state le immagini tratte dai vari impianti di video sorveglianza presenti sul posto e alcune testimonianza. Gli investigatori hanno quindi monitorato le utenze telefoniche dell’uomo che, dopo l’aggressione, si era rifugiato ad Agrigento. Il 14 luglio, l’utenza dell’indagato agganciava una cella nei pressi della stazione Tiburtina di Roma. Da qui l’ipotesi che l’uomo si potesse trovare a bordo di un pullman diretto in Francia e con tappa intermedia a Lucca dove i poliziotti lo hanno rintracciato e arrestato. Il 28enne si trova adesso nel carcere di Lucca con l’accusa di omicidio preterintenzionale.