Agata una donna che ha detto no!. È il titolo che l’associazione Thamaia ha dato alla campagna di comunicazione sul tema della violenza maschile sulle donne in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant’Agata. Una campagna che verrà lanciata attraverso i canali social e con manifesti affissi per le vie della città, in particolare davanti […]
Agata, non solo Santa: «Donna vittima di femminicidio e simbolo di resistenza»
Agata una donna che ha detto no!. È il titolo che l’associazione Thamaia ha dato alla campagna di comunicazione sul tema della violenza maschile sulle donne in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant’Agata. Una campagna che verrà lanciata attraverso i canali social e con manifesti affissi per le vie della città, in particolare davanti a 50 fermate degli autobus urbani. «Mentre la comunità catanese onora Agata – dicono dall’associazione – il legame tra il suo esempio di resistenza e la realtà quotidiana di tante donne che subiscono ogni forma di violenza maschile è sempre più evidente». Del resto, in chiave laica, Agata è una donna vittima di femminicidio, uccisa perché ha rifiutato l’imposizione di chi la voleva sottomessa al volere di un uomo.
«La festa di Agata, simbolo di forza e resistenza, deve essere un’occasione per riaffermare l’impegno collettivo nella lotta contro ogni forma di violenza maschile sulle donne – sottolinea la presidente di Thamaia Anna Agosta – Agata è una figura che ha incarnato il coraggio e la determinazione di una donna di difendere la propria dignità, la propria scelta libera. È un esempio potente – aggiunge la presidente dell’associazione antiviolenza – di come la lotta per i diritti delle donne sia essenziale in ogni contesto storico e sociale».
Non solo Santa, «Agata dovrebbe ispirare – sostengono le volontarie di Thamaia – una nuova consapevolezza politica che si basi su azioni concrete, e non su inutili parole di vicinanza e solidarietà come il rafforzamento delle strutture di supporto alle vittime, e una maggiore educazione nelle scuole sui temi del rispetto e della parità di genere affinché si possa sradicare la cultura patriarcale che sta alla base della violenza maschile sulle donne».