L'allarme è stato lanciato ieri pomeriggio alle 17.30 e solo poco prima dell'alba i soccorritori hanno individuato i due cadaveri tra l'isola delle Eolie e Vibo Valentia, insieme ad alcuni pezzi del velivolo. Ancora sconosciuti i motivi che hanno causato il disastro
Aereo ultraleggero precipita a largo di Stromboli Ritrovati nella notte i corpi di padre e figlio
Sono stati ritrovati a largo di Stromboli, nello specchio di mare tra l’isola eoliana e la costa di Vibo Valentia i corpi di padre e figlio che si trovavano a bordo dell’aereo ultraleggero partito da Gela ieri e diretto a Foggia. Si tratta del medico Giuseppe Alabiso e del figlio Emanuele, di 51 e 16 anni. Il velivolo è precipitato. Il dispositivo dell’altitudine ha inviato il segnale di allarme alle 17.30 di ieri. Subito dopo si sono perse le tracce dell’aereo.
Le ricerche, coordinate dalla direzione marittima di Catania, hanno permesso in nottata di individuare i cadaveri, a distanza di poche ore uno dall’altro, e anche alcuni resti dell’ultraleggero, a circa undici miglia a nord ovest di Stromboli. Le operazioni di ricerca da parte della Guardia Costiera erano iniziate ieri pomeriggio e si sono concluse solo all’alba. Intorno alle 3,30 è stato trovato il cadavere del più giovane mentre qualche ora dopo è stato individuato l’altro corpo. Alle 8.30 i familiari delle vittime sono stati informati del ritrovamento dei corpi.
Nelle operazioni di ricerca è stato impiegato un velivolo della Guardia Costiera che ha effettuato ricerche anche dall’alto, contribuendo all’individuazione di uno dei due corpi. Sette invece le unità navali in mare, quattro della capitaneria di Porto, una dei carabinieri più due navi mercantili che si trovavano nella zona. Ancora sconosciute i motivi che hanno causato la perdita di controllo del velivolo. Non si esclude che possano aver avuto un ruolo decisivo le cattive condizioni meteo di ieri pomeriggio. Altra causa potrebbe essere stata l’elevata altitudine, segnalata anche dal dispositivo presente a bordo dell’aereo, prima di inviare l’allarme.