Due risoluzioni in commissione ambiente dell'ars, a firma del parlamentre grilino dell'ars, matteo mangiacavallo, per fare luce su due incredibili speculazioni
Acqua in provincia di Agrigento e rifiuti a Racalmuto: quando i privati si fanno i caz… propri
DUE RISOLUZIONI IN COMMISSIONE AMBIENTE DELL’ARS, A FIRMA DEL PARLAMENTRE GRILINO DELL’ARS, MATTEO MANGIACAVALLO, PER FARE LUCE SU DUE INCREDIBILI SPECULAZIONI
Verranno discusse, mercoledì 19 marzo, in Commissione Ambiente e territorio allArs, le due risoluzioni a firma del deputato Cinquestelle Matteo Mangiacavallo. La prima riguarda la tariffa relativa alla gestione del servizio idrico in provincia di Agrigento; la seconda, quella relativa alla gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Racalmuto, sempre in provincia di Agrigento, dove i cittadini pagano la tassa più cara d’Italia.
Nella prima risoluzione – afferma il parlamentare di Sciacca, Mangiacavallo – impegniamo il Governo ad intervenire immediatamente al fine di verificare la regolarità dei calcoli sui costi del servizio, dei bilanci economico-finanziari del gestore idrico Girgenti acque Spa, e di tutte le variabili che hanno determinato il vertiginoso aumento delle stesse tariffe.
Puntualizziamo che lo stesso gestore Girgenti acque – aggiunge il deputato 5 stelle ha proceduto indiscriminatamente alla sospensione del servizio idrico nei confronti dei morosi dimenticando che proprio lacqua, e lo sancisce la legge, è un diritto fondamentale, irrinunciabile ed inviolabile dellindividuo e per nessuna ragione dovrebbe essere negato. Chiediamo, dunque, al Governo di prendere i dovuti provvedimenti, fino alla stessa risoluzione del contratto in essere, in caso di gravi irregolarità e inadempienze.
Attraverso il secondo atto parlamentare, il Movimento 5 Stelle cerca di fare luce nellintricata matassa di tariffe e disposizioni in materia di raccolta rifiuti a Racalmuto. Ad esempio, in corso danno, è stato registrato un aumento della previsione dei costi per più di 300 mila euro, passando da 1.631.262,00 ad 1.956.034,30 di euro.
Laspetto grave della vicenda – dichiara il parlamentare Matteo Mangiacavallo – è che non vengono indicati documenti in grado di dar conto di quali servizi vengono svolti e non sembra che esistano documenti giustificativi che portino allesorbitante somma.
La totale confusione in merito alla cattiva gestione di acqua e rifiuti – conclude il deputato Cinquestelle – ingenera inquietudine, paure e angoscia nei cittadini; il Governo deve agire immediatamente.