Acireale, va in carcere il sindaco Roberto Barbagallo Controlli vigili urbani in cambio di voti per D’Agostino

Un’inchiesta per corruzione, induzione indebita e turbativa d’asta con otto persone finite in carcere e ai domiciliari e 17 indagati in tutto. Tra loro però il nome di spicco è quello del sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, arrestato all’alba nell’operazione Sibilla di oggi mentre si trovava nella sua abitazione. Nel 2014 il 41enne è stato eletto con il sostegno di un raggruppamento di liste civiche di centrosinistra, dopo avere ottenuto un plebiscito di voti al ballottaggio. Negli anni si è progressivamente avvicinato al movimento politico Sicilia Futura, che nel territorio acese ha il suo esponente di punta del parlamentare regionale Nicola D’Agostino, ex autonomista poi avvicinatosi al Partito democratico e rieletto alle scorse elezioni. E, secondo l’accusa, sarebbe stato proprio questo rapporto a fare finire nei guai il primo cittadino.

A ottobre 2017 Barbagallo, proprio a ridosso delle Regionali di novembre, avrebbe disposto un controllo dei vigili urbani all’attività ortofrutticola dei fratelli Sebastiano e Salvatore Principato. In questa fase sarebbe entrato in scena il luogotenente della polizia locale Nicolò Urso, finito agli arresti domiciliari. L’obiettivo sarebbe stato quello di fare emergere delle irregolarità commerciali, salvo poi prospettare ai Principato la possibilità di risolvere la situazione in cambio di sostegno elettorale per D’Agostino, quest’ultimo non coinvolto nell’inchiesta e candidato al parlamento con il Pd alle elezioni nazionali della prossima settimana. «La persona per cui questi voti sono stati procacciati – dice il procuratore capo Carmelo Zuccaro – è Nicola D’Agostino, ma non risulta da lui alcuna richiesta di voti, quindi non è indagato». Promessa che sarebbe stata effettivamente pronunciata dai due commercianti, indagati a piede libero nell’indagine. Un passaggio chiave di questo episodio è contenuto in’intercettazione finita agli atti. A parlare, rigorosamente in dialetto, è proprio il sindaco Barbagallo: «Maggiuva ‘na cosa elettorale. Due gemellini (i fratelli Principato, ndr) ‘ca cianu u camion posteggiato a via, ci po iri pi ‘mpocu spagnarici… accussi mi venunu a ciccari». Che in italiano equivale a «Mi serve una cosa elettorale, i due gemellini che hanno il camion parcheggiato, vacci per farli spaventare così mi vengono a cercare».

Ora il sindaco Barbagallo è accusato di induzione indebita di denaro o altra utilità, reato meno grave rispetto a quello specifico di concussione. Ma nell’elenco delle persone coinvolte, come appreso da MeridioNews, ci sono anche Giuseppe Sardo, ex assessore allo Sport e alle politiche giovanili del Comune di Acireale, e due dirigenti del Comune di Acireale: Giovanni Barbagallo, vertice dei Lavori pubblici, e Salvatore Di Stefano, inserito nei quadri della Protezione civile. Il loro coinvolgimento riguarda alcuni lavori che si sono svolti nella cittadina acese negli ultimi anni. 

Ad attirare l’attenzione della guardia di finanza sull’ex assessore Sardo e il dirigente Barbagallo sono stati i lavori per la riqualificazione della pista d’atletica di Acireale. Secondo l’accusa, le procedure per l’assegnazione dell’incarico di progettista sarebbero state truccate per permettere l’affidamento a Ferdinando Garilli, ingegnere collaboratore di Anna Maria Sapienza, consulente tecnico regionale del Coni. Nello specifico, si sarebbe trattato di una gara informale e non di un bando, nel quale il gruppo oggi sotto inchiesta avrebbe deciso a tavolino chi invitare e cosa scrivere nella presentazione delle offerte. 

L’altro caso risale a ottobre 2016 e riguarda alcuni lavori al cimitero effettuati dalla ditta San Sebastiano srl. Salvatore Di Stefano, in qualità di collaudatore del Comune, avrebbe firmato falsi verbali di sopralluoghi e predisposto i documenti utili alla certificazione delle opere in cambio di 6.600 euro, ricevuti da Angelo La Spina, dipendente della San Sebastiano srl, e Salvatore Leonardi, consulente esterno della stessa ditta, entrambi indagati. Ma i guai per Di Stefano sembrano non finire qui. In qualità di capo settore della Protezione civile gestiva i fondi arrivati nella cittadina acese dopo il nubifragio del 2014 e avrebbe riconosciuto un contributo non dovuto di 14mila euro all’ingegnere e collega comunale Giovanni Barbagallo, in cambio di un incarico da rup in alcune opere pubbliche.

E i due sarebbe legati anche in un altro caso, che riguarda i lavori di messa in sicurezza dei torrenti Lavinaio-Platani e Peschiera e di un costone a rischio frana. Per questi lavori Di Stefano, che ricopriva il ruolo di rup, e Barbagallo nel suo ruolo di capo area tecnica del Comune, avrebbero mentito a proposito di indagini di mercato mai effettuate, su istigazione e per favorire il geologo Alessio D’Urso, anche lui indagato.

Nella rete degli investigatori è finito pure il Comune di Malvagna, in provincia di Messina, dove – secondo alcune fonti contattate da MeridioNews nelle ultime settimane i militari della Finanza avrebbero visitato il municipio prelevando documentazione utile all’inchiesta. Sotto la lente d’ingrandimento sono finiti gli incarichi professionali per la riqualificazione dell’impianto sportivo e del campo di calcio. Indagati per questo i tecnici comunali Angelo Giuseppe Puglisi e Ferdinando Garilli.

Ecco l’elenco degli indagati e le loro posizioni:

Salvatore Di Stefano, classe 1953, dirigente del Comune di Acireale e capo settore della Protezione civile, trasferito in carcere
Giovanni Barbagallo
, classe 1953, capo area tecnica del Comune di Acireale, trasferito in carcere
Roberto Barbagallo, classe 1975, sindaco del Comune di Acireale, trasferito in carcere
Ferdinando Garilli, classe 1972, sottoposto ai domiciliari
Anna Maria Sapienza, classe 1954, consulente tecnico regionale Coni, trasferita in carcere
Giuseppe
Angelo Puglisi, classe 1957, capo area tecnica del Comune di Malvagna, indagato in libertà
Antonino Sposito, classe 1968, funzionario dell’ufficio tecnico del Comune di Malvagna, indagato in libertà
Alessio D’Urso
, classe 1969, geologo, indagato in libertà
Eva Finocchiaro
, classe 1974, indagata in libertà
Giuseppe Sardo
, classe 1989, ex assessore alla Sport e alle politiche giovanili del Comune di Acireale, indagato in libertà
Orazio Di Gregorio
, classe 1957, indagato in libertà
Susanna Maria Farruggio,
classe 1978, indagata in libertà
Nicolò Urso
, classe 1958, luogotenente polizia locale di Acireale, sottoposto ai domiciliari
Sebastiano Principato
, classe 1985, negoziante, indagato in libertà
Salvatore Principato
, negoziante, indagato in libertà
Angelo La Spina
, classe 1968, dipendente San Sebastiano srl, sottoposto ai domiciliari
Salvatore Leonardi
, classe 1951, consulente esterno San Sebastiano srl, trasferito in carcere


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