Acireale, presentato 25 aprile ma è di nuovo polemica Anpi: «Barbagallo non rispetta accordo con la prefetta»

Per alcuni sarà la festa dei fiori, per altri rimarrà quella della liberazione. Difficilmente, però, si potrà parlare di conciliazione. Non è passata neanche una settimana dalla tregua tra il Comune di Acireale e l’Anpi sui festeggiamenti del 25 aprile, che la tensione è tornata a salire. Non ufficialmente, ma all’interno delle stanze della prefettura e dello stesso ente. Protagonisti il sindaco Roberto Barbagallo e i referenti locali dell’Associazione nazionale partigiani italiani. Il primo, stamattina, ha presentato alla stampa le iniziative per la commemorazione della vittoria sul nazifascismo tra cui l’intitolazione di uno spazio al 25 aprile, un evento che la giunta ha rivendicato con «orgoglio» e, probabilmente, anche con il desiderio di mettere a tacere le polemiche degli ultimi mesi, seguite alla decisione di far sfilare quel giorno le macchine infiorate. Simbolo storico del carnevale acese.

«La città di Acireale celebra per la prima volta la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Era importante che la città, dopo 71 anni, lasciasse a memoria delle future generazioni un segnale forte per non dimenticare l’importanza della libertà e della democrazia – ha sottolineato Barbagallo -. Siamo andati avanti senza badare alle polemiche, abbiamo voluto gli studenti in prima linea, abbiamo invitato le autorità, abbiamo invitato l’Anpi, e speriamo vivamente sia presente». Parole che, tuttavia, contrastano con quanto accaduto nelle ultime quarantotto ore. 

Dopo l’intervento della prefetta Maria Guia Federico e l’invito a trovare spazio a entrambi gli eventi, l’amministrazione comunale è accusata di aver fatto un mezzo passo indietro. A dirlo è Maurizio Musumeci della sezione dell’Anpi. «La giunta Barbagallo sta venendo meno alle promesse – attacca -. La prefetta ha parlato di gentlemen agreement e invece ci stiamo trovando a che fare con un Comune che si esibisce nel tradizionale gioco delle tre carte. A riprova di come questa amministrazione soltanto di facciata si sia interessata al 25 aprile». Le critiche sono molteplici. «Federico è stata chiara – continua Musumeci -. Pur non potendo imporre nulla al Comune ha invitato il sindaco a fare un’ordinanza per vietare l’uso di coriandoli, maschere e qualsiasi altro simbolo carnascialesco, ma Barbagallo non ha fatto nulla di tutto ciò. Senza contare poi – prosegue – la farsa dell’invito all’Anpi». Qui, Musumeci fa riferimento a un aneddoto risalente a qualche giorno fa. «Dicono di averci mandato via posta l’invito per l’intitolazione – racconta – ma in realtà è stata una bugia, visto che a fine riunione con l’assessore Fichera, abbiamo ricevuto comunicazione dal cerimoniere del Comune in cui ci chiedeva un indirizzo per inoltrare l’invito. Un modo per mettere una toppa in corso d’opera».

La stessa decisione di dedicare uno spazio della città alla memoria della liberazione è vissuta in maniera cauta. «Sarebbe bello se non fosse che tutti sanno che lo spazio che sarà intitolato non avrà alcun residente. Un tratto antistante alla piazza in cui ci sono poche botteghe e nessuna abitazione», critica Musumeci. Che non esclude di far saltare l’organizzazione del momento celebrativo previsto per il pomeriggio del 25 aprile. «Il problema di fondo è che dovrebbe essere l’amministrazione a organizzare – spiega -. Noi non andiamo in cerca di alcuna celebrità, La liberazione dal nazifascismo è una festa civile che deve vedere il Comune come capofila, qui invece ci è stato chiesto cosa volessimo organizzare quasi a volerci dare un contentino».

Tensione da cui si tira fuori l’assessore Francesco Fichera, tra i componenti della commissione toponomastica comunale. «Sono eventi che non hanno bisogno di polemica, è un fatto storico per Acireale, che finalmente ha un luogo dedicato alla memoria del 25 aprile. Ne vado personalmente orgoglioso», commenta.


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