I fatti sono accaduti nei giorni scorsi e hanno portato all'intervento dei carabinieri. Protagonista un soggetto moroso, che già aveva ricevuto la possibilità di rientrare dai debiti tramite un percorso di rateizzazione. Sindaco: «Atti da condannare»
Acireale, non paga l’acqua e minaccia funzionario L’intimidazione a casa del direttore della Sogip
«Non può passare il messaggio che con la tracotanza si può evitare di rispettare le regole e ciò non significa non avere la disponibilità ad andare incontro alle difficoltà dei cittadini». A parlare è Salvatore Messina, il direttore della Sogip, municipalizzata che ad Acireale si occupa della gestione del servizio idrico. Messina nei giorni scorsi è stato destinatario di un’intimidazione da parte di un residente risultato moroso da diversi anni. L’uomo, mercoledì scorso, si è presentato a casa del direttore in evidente stato di alterazione e colpendo a calci l’ingresso dell’abitazione. Sul posto sono arrivati i carabinieri.
«Il giorno dopo, la stessa persona è venuta in ufficio cercando nuovamente di entrare in contatto ma non è stata ricevuta – dichiara Messina a MeridioNews -. Io voglio chiarire che non siamo una società privata che punta a fare business, ma semplicemente a mantenere i conti in ordine e garantire che le regole vengano rispettate. Questo significa che, quando ci troviamo davanti a un caso di morosità, i nostri uffici intervengono proponendo un percorso di rateizzazione che possa garantire il rientro dal debito con modalità sostenibili». Stando a quanto appreso da MeridioNews, anche nel caso dell’uomo che ha minacciato Messina la rateizzazione è stata avviata, ma dopo poche rate i pagamenti sarebbero stati nuovamente interrotti.
Quel che è certo che i mancati pagamenti dei tributi rappresentano una criticità per gli enti locali e il Comune di Acireale non fa eccezione. «La nostra capacità di riscossione annuale si aggira intorno all’85 pr cento, ma su un bilancio di circa otto milioni ce ne sono quattro di residui attivi accumulati dall’inizio delle attività della partecipata, a inizio anni Duemila – spiega Messina – Per noi è fondamentale, iniziare a recuperare questi crediti. Per una questione finanziaria ma anche di rispetto nei confronti di chi paga le tasse. Chiediamo 70 centesimi per mille litri di acqua».
«L’impegno di questa amministrazione è quella di perseguire in maniera incisiva l’evasione, e questo vale per tutti i tipi di tributi, non solo il servizio idrico. Ogni atto di violenza e intimidazione è da condannare», commenta il sindaco di Acireale Stefano Alì a MeridioNews. Nei prossimi mesi la Sogip si occuperà del servizio idrico anche in altri Comuni dell’Acese, nell’ambito del percorso che dovrà portare alla gestione integrata in tutta la provincia attraverso una società consortile costituita, oltre che dalla stessa partecipata acese, anche da Acoset, Sidra e Ama.