Acireale, ipotesi aule in tensostruttura per una scuola Dopo il terremoto resta inagibile Vigo Fuccio-La Spina

Fessurazioni alle pareti e tramezzi non ancorati stabilmente. Non danni gravissimi, ma sufficienti a decretare la chiusura della sede centrale della Vigo Fuccio – La Spina, scuola di via Monetario Floristella, ad Acireale. L’istituto, che ospita alunni dell’asilo, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, adesso dovrà essere messo in sicurezza, ma non è certa la riapertura in tempi celeri. «La struttura portante della scuola è solida, nella peggiore delle ipotesi potrebbe crollare qualche parete, ma non parliamo di muri portanti», dichiara la dirigente Maria Castiglione. Criticità alle pareti e ai tremezzi che «in un periodo di normalità sarebbero stati subito risolvibili. Ma in un momento dove è ancora alto il rischio sismico preferiamo non mettere a repentaglio l’incolumità degli studenti e del personale – continua -. Attendiamo disposizioni e la possibilità di usufruire di altre strutture». 

Intanto, già dal rientro dalle vacanze di Natale, gli studenti della Fuccio – La Spina si alternano con le classi della scuola Fanciulli di corso Italia. Per sopperire all’impraticabilità della scuola i dirigenti e il Comune stanno cercando di individuare le possibili alternative: «È necessaria – dice ancora Castiglione – una struttura capace di ospitare tutti, così da evitare problemi logistici. In modo tale anche da evitare i doppi turni con la Fanciulli, che si ritrova ad ospitare quasi mille alunni» . Una possibilità – ma ancora è solo da considerare come ipotesi – potrebbe essere la scuola San Giovanni Nepomuceno nel quartiere del Suffragio, ma per il momento si dovrebbe valutare l’agibilità di tutte le aule. La soluzione più concreta sarebbe quella di ricorrere alla tensostruttura: costruzione prefabbricata per ospitare gli alunni, già adottata in altre zone d’Italia: «Quella della tensostruttura è una buona soluzione – conclude Castiglione -, ma se fosse a disposizione una struttura pronta, sarebbe ancora meglio».

Quest’ultima possibilità della tensostruttura sarebbe la più concreta, quindi, ma «non sappiamo ancora i tempi e il posto dove sarà realizzata – afferma il sindaco Stefano Alì -. Tutto dipende dalle disposizioni che ci darà la protezione civile: noi cerchiamo di accelerare al massimo i tempi. Le tensostrutture potranno essere messe a disposizione anche per gli studenti frazioni di Piano d’Api e Pennisi, che attualmente si ritrovano senza la loro scuola». Il primo cittadino coglie l’occasione per parlare degli interventi fatti fino a oggi per sopperire alla indisponibilità dei plessi dichiarati inagibili a seguito del terremoto: «Gli alunni di Piano d’Api e Pennisi sono stati trasferiti nei plessi di via Messina e via Bonaccorsi, ad Aci Platani». 

A dire del sindaco, la capacità di azione dei primi cittadini è limitata: «Io ho la funzione di attuatore, ma la decisioni vengono tutte intraprese dal commissario per l’emergenza Calogero Foti – sottolinea -. Avevamo pensato di predisporre il servizio bus che portasse gli alunni di Piano d’Api e Pennisi ad Aci Platani, ma non lo abbiamo potuto fare partire. Al momento mi hanno autorizzato soltanto 900 euro per transenne». Poi si concentra sul tipo di controlli fatti alle scuole: «La Fuccio – La Spina non riporta conseguenze gravissime, ma non ci possiamo assumerci il rischio di aprire la scuola – conclude -. Per il resto, nonostante l’emergenza, ad Acireale non si è perso nemmeno un giorno di scuola. Tutte le strutture sono state controllate dal Genio civile e dalla Protezione civile, facendo le stesse schede Aedes che sono previste per i privati».

Carmelo Lombardo

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