Da piazza Verga è partito l'avviso nei giorni scorsi. A denunciare i fatti, che sarebbero avvenuti due anni fa a Misterbianco, una ragazza. Ai carabinieri raccontò di essere stata abusata dopo avere accettato l'offerta di un passaggio a casa
Acireale, chiuse le indagini sullo stupro in discoteca Tre giovani accusati di una violenza nel parcheggio
Chiusa l’indagine sulla presunta violenza sessuale avvenuta l’estate di due anni fa nel parcheggio della discoteca Qubba, a Misterbianco.
La procura di Catania ha notificato, nei giorni scorsi, l’avviso ai tre giovani acesi accusati di avere abusato di una ragazza alla fine di una serata musicale. A prendere parte direttamente alla violenza sarebbero due degli indagati. L’attesa, adesso, è per la prossima mossa dei magistrati, chiamati a decidere se chiedere o meno il processo. Un’ipotesi che pare altamente probabile, tenendo conto dell’evoluzione delle indagini e della scelta di sottoporre la giovane a un incidente probatorio. Un interrogatorio, svoltosi a marzo dello scorso anno in modalità protetta, in cui è stato ripercorso quanto sarebbe accaduto nel parcheggio.
Il caso venne fuori a ottobre 2018, con la notizia dell’arresto di due dei tre indagati. Tutti incensurati e noti nella città delle cento campane. La misura cautelare arrivò dopo la denuncia della giovane, che ai carabinieri raccontò di essere stata abusata all’interno di una vettura, dopo la promessa di un passaggio in auto verso casa. Ricostruzione smentita dai presunti aggressori che agli inquirenti, sin dai primi interrogatori, hanno sostenuto che il rapporto sessuale fosse consensuale.
I giovani, dopo una detenzione a piazza Lanza durata un mese, sono stati scarcerati a novembre di due anni fa, quando il Riesame evidenziò la mancanza dei gravi indizi di colpevolezza. Decisione poi confermata anche dalla Cassazione. Da allora hanno atteso la conclusione delle indagini tornando alle proprie vite. Un’attesa di circa quindici mesi, che potrebbe portare presto all’apertura di un nuovo capitolo di questa storia. All’interno delle aule del palazzo di giustizia.