Acicastello, Drago pronto al bis «Io, egoista per il mio territorio»

Lo scorso maggio è stato riconfermato sindaco del Comune di Acicastello al primo turno Filippo Drago. In quota Forza Italia, ma supportato da sei liste, ha ottenuto una larga maggioranza «perché si vede che i miei concittadini hanno capito quanto abbiamo lavorato in questi anni», sostiene. Tante le difficoltà da affrontare nel corso del nuovo mandato che inizierà ufficialmente con la nomina, a breve, della squadra di governo. «Ma tante sono anche le soluzioni che in questi anni abbiamo creato per migliorare le vita ai nostri cittadini, seppure le difficoltà economiche hanno sempre fatto da padrone». CTzen lo ha intervistato per capire quanto cambierà tra il mandato concluso – di cui si ritiene soddisfatto – e quello che si appresta a iniziare per «il bene della mia terra». Dalla situazione economica a quella territoriale con la possibilità di essere inseriti nella città metropolitana etnea, passando per la viabilità e i problemi di parcheggio, arrivando alla gestione dei rifiuti.

Qual è la situazione del bilancio che ha trovato nel momento in cui si è insediato per la prima volta è come invece lo sta lasciando alla vigilia della seconda sindacatura?
«Per quanto riguarda il bilancio di competenza abbiamo trovato un disavanzo di due milioni e mezzo e otto milioni di fatture da pagare. Adesso invece c’è un piccolo disavanzo di 800mila euro figlio di un incremento del fondo di accantonamento previsto dalla legge dei residui passivi che Acicastello ha deciso aumentare dal 25 al 35 per cento. L’abbiamo fatto per prudenza, per purificare il consuntivo. Delle fatture da pagare invece sono stati sanati sette degli otto milioni dovuti. Rimangono però i problemi di cassa perché manca la liquidità. Questo significa che lavoriamo attraverso gli anticipi di cassa, ma è un sistema che dobbiamo gradualmente diminuire, vendendo alcuni dei beni del nostro territorio».

La percentuale di raccolta differenziata del territorio è a livelli molto al di sotto della soglia prevista dalla legge. Esiste un piano di gestione dei rifiuti che permetta di recuperare la situazione nel prossimo futuro?
«La nostra percentuale in effetti è ancora vergognosa, ma stiamo già agendo. Istituita la commissione Rifiuti zero già approvata dallo scorso Consiglio, abbiamo pronto anche un piano Aro. Pochi giorni fa abbiamo incontrato l’assessore regionale all’Ambiente con il quale abbiamo chiarito tutti i dubbi palesati. Quindi è tutto pronto perché il progetto sia approvato. Rivoluzioneremo la raccolta nel Comune di Acicastello portandola al cento per cento di porta a porta, con annullamento totale dei cassonetti e tutto dovrà essere differenziato. Non solo raggiungeremo i livelli richiesti dalla norma, ma li supereremo».

Si parla da tanti anni della realizzazione di un collettore fognario che colleghi il territorio castellese con quello catanese di Pantano d’Arci. Qual è la situazione oggi?
«Finalmente è stato affidato alla ditta il mandato affinché entro luglio presenti il progetto esecutivo. Quello del passato è stato completamente stralciato in quanto davvero assurdo. Dopo il commissariamento del’Ato che era responsabile del progetto, e per cui io mi sono tanto battuto, siamo arrivati al progetto esecutivo in meno di tre anni.  Mi rendo conto che per i cittadini può sembrare un tempo lunghissimo, ma la realtà burocratica è stata relativamente veloce».

Nel Comune c’è penuria di parcheggi e abbondanza di strisce blu che però al momento non sono attive. Quando verranno riattivate e quali le specificità per i residenti?
«Abbiamo già aggiudicato la gara, stanno posizionando i parcometri e tra pochi giorni tornerà a essere attivo il sistema delle strisce blu per il pagamento della sosta. Abbiamo abbattuto le tariffe uniformandole a quelle del Comune di Catania per ipotizzare una sosta omogenea tra i due centri. Per i residenti sono riservati alcuni parcheggi segnati con le strisce gialle in tutte e quattro le frazioni e c’è inoltre la possibilità di fare un abbonamento a tariffa ridotta per ogni famiglia. Purtroppo nel nostro territorio abbiamo una penuria di parcheggi e subiamo un po’ di disagio in estate soprattutto ad Acitrezza e Acicastello».

Gli abitanti di Cannizzaro e Ficarazzi lamentano di essere considerati dei cittadini di serie B rispetto a quelli di Acicastello e Acitrezza in cui i servizi sembrano funzionare meglio. Come mai?
«Acicastello e Acitrezza hanno una vocazione particolare dettata dalla loro posizione geografica e ambientale straordinaria per cui a volte i servizi sono potenziati. Va da sé che se ogni giorno lì ci sono diecimila autovetture bisogna tutelare la pubblica incolumità. Nessuna disparità di trattamento, però, per quanto riguarda gli abitanti. Le risorse economiche finanziarie del piano triennale parlano chiaro: sono distribuite equamente in tutto il territorio. Anzi, per quanto riguarda l’edilizia scolastica abbiamo chiesto un finanziamento al Consiglio dei ministri per il recupero della scuola di Ficarazzi, mentre  l’unico decentramento degli uffici pubblici è stato fatto in favore di Cannizzaro, dove anche la scuola è stata trasformata in un centro polivalente».

È favorevole all’inserimento del territorio di Acicastello nell’area metropolitana catanese? Qualcuno paventa il pericolo che ci si possa trasformare in semplici municipalità.
«È vero che ci sono importanti e concreti legami con la città di Catania e tutto andrebbe inquadrato in un’ottica di territorio più ampio, ma il mio egoismo è per il bene del mio territorio. Ci tengo molto a mantenere la nostra identità culturale e di tradizioni e l’inserimento all’interno dell’area metropolitana va comunque valutato insieme con i cittadini. La legge numero 56 del 7 aprile è di rango costituzionale e, in attesa della modifica dell’articolo 5 della Costituzione, anche le regioni a statuto speciale come la Sicilia non possono discostarsi da quanto legiferato. La norma è stata invece calpestata da Rosario Crocetta, ma per fortuna si è fatto un passo indietro verso la norma nazionale, cosicché i Comuni restano tali».

Da anni ormai non si montano più i solarium comunali. Quando i castellesi potranno usufruirne e quali le iniziative per l’estate?
«Le nostre risorse non ci permettono di realizzare solarium e avremmo bisogno dei privati, ma è complicato perché bisogna dar loro qualcosa in cambio. Al Comune, inoltre, non abbiamo un ingegnere per progetti di questa natura, anche se abbiamo pronta la concessione del demanio regionale. Per i residenti, comunque, abbiamo siglato anche quest’anno l’accordo con i lidi per uno sconto del 50 per cento. Per l’estate, poi, sono in programma una serie di eventi gratuiti di musica e cultura organizzati dalle nostre associazioni del territorio che non mancherò mai di ringraziare».


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