Aci S.Antonio, vandalizzata fontana in centro Riqualificata un mese fa. Il Comune denuncia

«Una carognata». È questo il termine che il sindaco di Aci Sant’Antonio Santo Caruso sceglie per definire l’atto vandalico di ieri sera alla fontana di piazza Cantarella. Il bene in pietra lavica, realizzato nel centro storico della città negli anni ’50, è stato danneggiato da ignoti che hanno «aperto una botola, rotto i tubi e compromesso l’intero sistema di gocciolamento che irrigava le piante del bacino e il verde limitrofo. L’acqua è finita anche in strada», spiega il primo cittadino. Un’azione che ha un sapore doppiamente amaro perché l’amministrazione comunale, un mese prima, aveva concluso i lavori di riqualificazione della fontana sistemando l’illuminazione, il sistema di irrigazione e quello di gocciolamento. L’investimento si aggirava intorno ai quattromila euro. «Soldi che, adesso, sembrano buttati al vento perché il completo ripristino del bene avrà un suo costo che si aggiunge, nei fatti, alla dispersione di acqua che si è registrata per ore. E l’acqua si paga», dice Caruso. Che aggiunge: «Chi ha commesso l’azione forse non sa che si tratta di uno spreco di soldi di tutti i cittadini».

Sull’identità dei responsabili dell’azione non si sa nulla. Il sindaco di Aci Sant’Antonio, questa mattina, ha sporto denuncia contro ignoti e gli investigatori stanno acquisendo le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nell’area. Mentre, sempre in mattinata, i tecnici comunali hanno effettuato un sopralluogo in piazza Cantarella per fare le conta dei danni e per verificare quali siano gli interventi necessari al ripristino. «Dalla relazione tecnica apprendiamo che siamo stati fortunati perché il sistema di drenaggio, nonostante tutto, ha retto bene. Ma per le piante ornamentali, che avevano ridato decoro all’intera piazza, non c’è nulla da fare. Quanto c’era da sistemare è stato fatto, in queste ore», racconta Caruso. Che precisa come l’atto vandalico non sia il primo che la fontana di piazza Cantarella subisce. «Nel 2015, prima della riqualificazione, le azioni sono state almeno cinque». 

«Non capisco certo tutto questo accanimento», continua Caruso. Che ricorda come, prima dell’avvio dei lavori di sistemazione, la fontana era «una piscina putrida. Secca quando non pioveva, diventava un acquitrino maleodorante quando vi stagnava dell’acqua che richiamava tante zanzare. Senza contare che, il più delle volte, appariva come un ricettacolo di spazzatura con cadaveri di colombe». «La rabbia ora è forte perché abbiamo provato a rendere il bene salubre, vivibile e decoroso ma forse certe abitudini sono troppo difficili da modificare. E la fontana è stata per troppo tempo abbandonata», dice il sindaco Caruso. Che promette: «Nonostante l’amarezza provvederemo a renderla completamente funzionante, di nuovo».


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