Aci Catena, comparsa e sparizione di vecchi documenti Passaporti, patenti e bancomat in una strada di campagna

Un passaporto scaduto nel 2005, diverse patenti di guida oramai non valide, qualche carta d’identità cartacea e poi ancora un bancomat e un tesserino dell’ex Provincia di Catania, alcune ricette mediche, fotografie di un bambino e di tre donne. Sparsi per la stradella di campagna che parte a monte della via Urso Ignazio, per addentrarsi tra le campagne sotto la timpa di Aci Catena, c’era un po’ di tutto. A trovare i documenti, ieri mattina, sono stati alcuni abitanti della zona, che si trova a poche centinaia di metri dalla via Pozzo, la strada che porta verso la frazione di Aci San Filippo. «Stavamo facendo una passeggiata, quando ci siamo imbattuti in quelli che sembravano dei rifiuti. Poi però avvicinandoci ci siamo accorti che non erano semplici cartacce», racconta a MeridioNews un residente.

Accanto ai documenti, sono stati trovati vecchi portafogli e qualche rubrica telefonica. C’è anche un foglio a quadretti dove, con una grafia un po’ scomposta, forse di un ragazzino, viene elencata una lunga lista di desideri: dalla visita dei principali stadi di calcio al toccare uno squalo, dal farsi un tatuaggio al sogno di avventure con donne dello spettacolo. «Abbiamo raccolto il materiale e lo abbiamo messo all’interno di uno scatolone, il primo obiettivo era ripulire la zona. Poi chiaramente volevamo consegnare tutto alle forze dell’ordine, ma dato l’orario quasi di pranzo abbiamo lasciato la scatola lì», continua il residente. Il proposito, tuttavia, è sfumato poche ore dopo: dalla stradella sono stati portati via i documenti e che erano stati trovati al mattino. Sul posto sono stati lasciati solo carte con poco valore: una vecchia denuncia alla polizia municipale di Aci Catena, tanti biglietti da visita e qualche appunto cartaceo. L’unico documento d’identità rimasto è una patente di guida appartenente a un 54enne del posto e scaduta nel 2015.

«Nessuno ci ha consegnato nulla», è il commento che arriva dalla polizia municipale di Aci Catena. Stando a quanto risulta a MeridioNews, neanche i carabinieri della locale stazione hanno ricevuto il materiale. Al momento non è chiaro se i documenti siano stati rubati in passato e oggi, a distanza di anni, colui che ne era in possesso ha deciso di disfarsene. Altrettanto impossibile è stabilire se a farli sparire sia stata la stessa persona o qualcun altro. L’unico punto fermo sembra essere quello per cui non esiste un collegamento tra i titolari dei documenti. Tra questi ultimi c’è qualcuno che, venuto a conoscenza della vicenda, ha deciso di sporgere formale denuncia.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo

Nessun patto con Cosa nostra, o meglio «appare quantomai illogico ammettere che il patto sia stato certamente stipulato». Parlano chiaro le 54 pagine di motivazioni con cui la corte di Cassazione, sesta sezione penale, respinge il ricorso del procuratore generale della corte d’Appello di Catania contro l’assoluzione di Raffaele Lombardo nell’ambito del processo che lo […]

Diventa definitiva l’assoluzione per l’ex governatore siciliano Raffaele Lombardo dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e di corruzione elettorale aggravata dall’avere favorito la mafia. I giudici della sesta sezione della Cassazione hanno dichiarato inammissibile il ricorso della procura generale di Catania confermando la sentenza del gennaio 2022 che, nell’appello bis, aveva già assolto […]