Aci Catena, Augeri si ritira dalla corsa al Consiglio È accusato di favoreggiamento dell’immigrazione

A meno di venti giorni dal voto, ad Aci Catena la campagna elettorale entra nel vivo, con i quattro candidati sindaco che hanno iniziato i comizi in piazza, preferendo al tradizionale palco la scalinata antistante il municipio per spiegare i propri programmi a sostenitori e indecisi. Quella di quest’anno sarà un’elezione particolare: nonostante la naturale scadenza della legislatura fosse prevista per questa primavera, il recente passato ha visto la fine anticipata della giunta Maesano, con il primo cittadino che dopo l’arresto di ottobre vedrà iniziare il processo per corruzione, e il rinvio a giudizio di sette ex consiglieri coinvolti nel caso Gettonopoli. Tra questi, quasi tutti sono candidati nelle due principali coalizioni: quella di centrosinistra, che fa riferimento al candidato Francesco Petralia, e lo schieramento di centrodestra che sostiene Nello Oliveri. Ed è di oggi un’altra novità giudiziaria: Gaetano Augeri – candidato nella lista Libera Aci Catena, riconducibile all’ex assessora alle Politiche sociali, Agata Maiorca, e a sostegno di Oliveri – si è ritirato dalla competizione. Una decisione che arriva in seguito a una richiesta di Maiorca: «Dopo essere venuta a conoscenza in data odierna di una imputazione a carico di Gaetano Augeri – si legge in una nota – ho chiesto lui di ritirare la candidatura. Augeri ha immediatamente accolto il mio invito; sono convinta che saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati che risalgono al 2014».

Il riferimento va a una vicenda scoperta da MeridioNews nelle scorse ore. Tre anni fa, Augeri era stato coinvolto in un’inchiesta della Procura di Cataniafermato in un blitz della guardia di finanza intervenuta nella sede di Catania e di Barcellona Pozzo di Gotto di Ucat, associazione che si occupa di consulenze fiscali. L’accusa per Augeri, finito ai domiciliari, era pesante: associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A distanza di tre anni, l’uomo in estate vedrà l’inizio del processo davanti alla Corte d’Assise di Catania, mentre è imputato in un procedimento al tribunale di Messina, seguito al filone d’inchiesta legato alle attività dell’associazione a Barcellona. Secondo l’accusa, Augeri insieme ad altri avrebbe prodotto documenti falsi per regolarizzare la presenza di cittadini extracomunitari sul suolo italiano.

In questi tre anni, a esprimersi è stato anche il tribunale del Riesame che ha accolto quasi in toto le richieste del legale di Augeri, l’avvocato Giacomo Giuliano, annullando in parte l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catania e rimodulando il capo d’accusa da favoreggiamento dell’ingresso nel territorio italiano a favoreggiamento della permanenza di cittadini già residenti in Italia. «Mi sento un perseguitato dalla giustizia – dichiara Augeri a MeridioNews, prima di rinunciare alla candidatura -. In passato sono già venuto fuori da quattro processi simili e sono sempre stato assolto perché il fatto non sussiste. E stavolta accadrà nuovamente». Alla domanda sul perché la magistratura etnea dovrebbe accanirsi contro le attività di Ucat, Augeri risponde: «Credo sia riconducibile ai pregiudizi che alcuni esponenti di questura e prefettura hanno avuto nei miei confronti, arrivando al punto di suggerire ai migranti di cambiare consulente – continua -. Di tutto ciò però dovranno rispondere, e non appena sarò nuovamente assolto farò richiesta di risarcimento». Dalle carte dell’indagine, però, sarebbero emerse fatture false: «La nostra associazione offre servizio di contabilità. Le fatture incriminate sono state prodotte da terzi e noi non eravamo tenuti a verificarne la veridicità», conclude.

Dello stesso avviso è anche il legale dell’uomo. «Colpisce che la procura non abbia tenuto conto delle evidenze emerse con l’ordinanza del tribunale del Riesame, decidendo di perseguire Augeri per l’accusa originaria. Accuse che con la legge Bossi-Fini prevedono condanne pesanti – commenta l’avvocato -. Ma tutto il caso è fuori dall’ordinario e siamo sicuri di riuscire a fare emergere la verità dei fatti, anche se è chiaro che il danno di immagine e non solo all’Ucat è stato creato». Sul versante politico, in tarda mattinata il candidato sindaco Nello Oliveri ha ammesso di non essere a conoscenza della posizione di Augeri. «Non ne sapevo nulla – dichiara -. Ogni candidato ha sottoscritto un codice etico, ma non posso essere a conoscenza delle vicissitudini di ognuno». A dichiarare di non saperne nulla era stata anche Maiorca, sostenendo in un primo tempo di non essere intenzionata a chiedere il ritiro della candidatura. «Augeri è una persona che conosco bene e che ha fatto e fa quotidianamente del bene al prossimo – dichiarava al telefono l’ex assessora -. Non sapevo di questa vicenda, ma non posso essere io a giudicare. Se l’avessi saputo prima? Lo candidavo lo stesso». Una presa di posizione che ha avuto vita breve: in una nota inviata pochi minuti dopo si annuncia il passo indietro chiesto ad Augeri.


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