Aci Castello, scarichi fognari: opposizione critica il sindaco «Annunci e zero controlli». Scandurra: «Partiremo a breve»

Quello della qualità delle acque che bagnano la scogliera di Aci Catello e Aci Trezza, nella suggestiva riviera dei Ciclopi, è un tema che tiene banco, nonostante il periodo invernale. Le belle giornate si cominciano a intravedere e, oltre alla stagione balneare, il dibattito politico della cittadina in provincia di Catania si sposta sulla regolarità degli scarichi fognari del territorio, che possono influire sulle condizioni delle acque che bagnano la costa. Sino all’anno scorso, i dati di Goletta verde, l’indagine di Legambiente sulla salubrità del mare, bocciavano Aci Castello e Aci Trezza. Tuttavia, il sindaco del comune rivierasco Carmelo Scandura nel 2019 aveva provato a istituire una squadra di tecnici per censire e monitorare gli scarichi fognari sulla costa e nei torrenti che ricadono sul territorio. Ma, come affermano i consiglieri di opposizione Ezia Carbone, Salvo Tosto, Massimo Papalia, Giorgio Sabella «dopo l’annuncio dei sopralluoghi, non è stato fatto nulla – afferma Carbone a MeridioNews – Dal sindaco solo bufale». 

Carbone lo scorso settembre ha firmato un’interrogazione con cui ha chiesto al sindaco il numero di sopralluoghi, in quali zone erano state effettuati e il conto delle multe elevate. «Il responsabile degli uffici, con una nota firmata dal sindaco, ci ha risposto che, dopo due anni, non è stato fatto nulla – prosegue la consigliera di opposizione – Dopo i proclami sulla task force da parte di Scandurra, prendiamo atto che erano solo bugie. Nel frattempo il nostro mare nel periodo estivo viene bocciato da Legambiente. Noi vogliamo restituire il nostro mare ai bagnanti e ci aspettiamo un’amministrazione che sia capace di gestire e creare azioni mirate per dare qualità al territorio e alla nostra bellissima costa, che non viene valorizzata». Alla presa di posizione dei consiglieri, Scandurra, contattato da questa testata, fa sapere di essere a conoscenza del problema e conferma quanto sostenuto dai consiglieri. Il primo cittadino, però, ci tiene a fare alcune precisazioni. 

«La mia direttiva risale a settembre 2019, in un periodo di poco antecedente alla pandemia – replica – Questa equipe che dovrebbe controllare la presenza e la qualità degli scarichi comporta la presenza di almeno tre persone – un tecnico, un vigile urbano e un operaio – che devono entrare nelle abitazioni dei privati ed effettuare i controlli. Durante la pandemia, con le disposizioni anticovid non era assolutamente possibile». Adesso Scandurra fa sapere di avere già predisposto nuove direttive. «Adesso che i contagi sono comunque presenti ma siamo in davanti a una situazione è sicuramente migliore rispetto al 2020 – continua il primo cittadino – Ho già dato mandato agli uffici di iniziare con le operazioni di controllo». Scandurra non risparmia delle osservazioni a quanto contestano i consiglieri. «Loro fanno finta di nulla, come se la pandemia non ci fosse mai stata – risponde – Carbone con altre amministrazioni è stata vicesindaca, altri consiglieri conoscono il problema: in passato cosa hanno fatto quando venivano firmati i divieti di balneazione? – conclude Scandurra – Io mi sono posto il problema e adesso, con questa ammministrazione, stiamo cercando di intervenire».


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