Circa cento persone della rete Mai con Salvini, insieme ai sindacati di base e al collettivo Red Militant, sfilano in piazza Micale contro la presenza del leader leghista nel Comune etneo. Massiccia la presenza delle forze dell'ordine che, nei giorni passati, hanno controllato e perquisito alcuni organizzatori della protesta. Guarda le foto
Aci Castello, corteo in piazza contro Matteo Salvini «Ha sputato sul Meridione, noi qui non lo vogliamo»
L’avevano preannunciato da giorni e, dopo il cambio di sede deciso dagli organizzatori del comizio del leader della Lega Nord, il corteo contro Matteo Salvini è arrivato in piazza Micale ad Aci Castello intorno alle 18.30. Massiccia la presenza delle forze dell’ordine inviate dalla questura a presidiare l’area che, dopo i controlli e le perquisizioni domiciliari effettuate negli scorsi giorni in casa di alcuni militanti della rete Mai con Salvini, sono presenti con tre camionette della polizia e circa una cinquantina di agenti. Un rapporto di circa un operatore ogni due manifestanti che, oltre ai ragazzi del movimento contrario al segretario padano, contano anche l’Unione dei sindacati di base e il collettivo comunista Red Militant.
«Siamo qui per dimostrare che le strade della Sicilia non sono di Salvini – spiega Erika Garozzo di Mai con Salvini a MeridioNews – Un uomo che per anni ha denigrato il Meridione. Per noi è stata una vittoria l’avere fatto spostare il comizio dalla piazza allo Sheraton ma siamo ancora preoccupati per le reazioni della questura che, nei giorni precedenti, ha ordinato le perquisizioni in casa degli organizzatori di questo evento anti–razzista». Lungo le strade del paese amministrato da Filippo Drago, oggi vicino alle posizioni dell’europarlamentare della Lega, i dimostranti fanno sentire le proprie ragioni in modo pacifico, tra uno slogan e l’altro, sotto lo sguardo vigile della polizia – che circonda la zona senza caschi e scudi – e quello incuriosito dei passanti.
«Siamo qui per contestare Salvini non tanto per il suo antimerdionalismo – spiega Manuel del collettivo Red Militant – ma per il suo ruolo di divisore delle classi subalterne, facendo differenza tra sfruttati italiani e migranti. Noi invece – continua il ragazzo – vogliamo fare fronte comune contro le classe economiche dominanti». «Salvini – aggiunge – una volta che le istituzioni democratiche non saranno più utili al capitalismo, verrà utilizzato come braccio armato contro gli interessi degli sfruttati». A loro si unisce Claudia Urzì dell’Usb: «Non tolleriamo la presenza politica di Salvini a Catania – chiarisce – Come sindacato siamo stati già impegnati nella manifestazione di Napoli del mese scorso e organizzammo nel 2015 un evento nazionale contro la Lega che sfilava insieme a i fascisti di Casa Pound. Siamo qui oggi – conclude – per ricordare le dichiarazioni xenofobe e razziste, di un soggetto che dopo aver sputato sul Sud e sul Meridione, viene qui per convenienza».
All’interno dell’hotel Sheraton, da parte sua, Matteo Salvini viene accolto dal movimento Noi con Salvini, con a capo Angelo Attaguile, dal sindaco Filippo Drago e dai suoi supporters isolani. «Preferisco essere all’aperto – spiega a margine di un incontro in municipio – ma è meglio sempre evitare che gli scemi, anche se pochi, abbiano il sopravvento, anche perché poi di mezzo ci vanno i cittadini e le forze dell’ordine». «A Napoli – continua – mi é dispiaciuto perché ci furono 30 poliziotti feriti e danni per migliaia di euro».
La digos di Catania intanto, tramite un comunicato inviato alla stampa, ha reso noti i risultati delle perquisizioni effettuate negli scorsi giorni. Durante i sopralluoghi domiciliari del 15 aprile le forze dell’ordine spiegano di avere trovato 31 fumogeni da stadio, mentre il giorno precedente gli agenti avrebbero bloccato quattro attiviste mentre cercavano di esporre un grosso striscione dal castello Normanno della cittadina marinara. Il manifesta aveva impressa una scritta di dissenso nei confronti del leader del Carroccio.