L'assemblea cittadina ha deciso: il Comune rivierasco aderirà alla città metropolitana di Catania. La larga maggioranza del voto - 14 favorevoli, solo 3 contrari -, secondo il consigliere d'opposizione Antonio Maugeri non basta per chiudere la questione. «Ci sono troppi punti ancora non chiari, e cittadinini non sono stati adeguatamente informati. Vedremo se ci sarà il tempo di proporre comunque un referendum consultivo»
Aci Castello, approvata la città metropolitana Maugeri: «Scelta fatta a scatola chiusa»
Il consiglio comunale di Aci Castello ha deciso: sì all’area metropolitana con Catania. La votazione – con 14 favorevoli e 3 contrari- si è tenuta ieri. E il consigliere di opposizione Antonio Maugeri, del gruppo Aci Castello futura, racconta della sua seduta come quella di «un uomo solo contro tutti». «I due partiti di opposizione, Pd e Megafono, sono andati con il sindaco – spiega Maugeri – con me, all’opposizione, sono rimasti solo il Movimento cinque stelle, e un consigliere, La Rosa, di una lista civica». Assente, per motivi di salute, Francesco Scuderi di Forza Italia, principale partito di maggioranza, che insieme a Maugeri aveva proposto una richiesta di rinvio della votazione. Almeno fino a quando i cittadini «non fossero stati adeguatamente informati su questa scelta epocale». Secondo Maugeri la decisione è stata di fatto «presa a scatola chiusa: non ho una visione contraria a priori alla città metropolitana, ma non abbiamo ancora capito – continua il consigliere – chi gestirà eventuali finanziamenti pubblici. Si demandano tutti i poteri al sindaco di Catania, la decisione doveva avere molto più peso, ad esempio, di una elezione del sindaco. Perché varrà per sempre», spiega.
Una questione che passa anche dalla mancanza di chiarezza legislativa, oltre che di informazione «La legge nazionale Del Rio non è stata recepita dalla Regione siciliana, e quindi è prematuro parlarne. L’unica legge valida, in quanto regione a statuto speciale, è la numero 8 del maggio 2014 della Regione, la cui applicazione probabilmente subirà una proroga». Una proroga che potrebbe però essere utile «per una raccolta firme, con la quale si istituirà il referendum consultivo che è stato bocciato dall’aula. Conosciuto il parere dei cittadini – continua Maugeri – avremmo potuto votare in maniera più serena».
E sul tema della scarsa informazione alla cittadinanza Maugeri non risparmia critiche al sindaco Filippo Drago e al Partito democratico, maggiore gruppo d’opposizione. «Il sindaco ha convocato, correttamente, Enzo Bianco per parlare del tema. Ma avrebbe dovuto fare lo stesso con i sindaci di Acireale e Aci Catena, per vedere le ragioni che hanno portato all’adesione ai liberi consorzi di comuni», spiega Maugeri. Per quanto riguarda il Pd invece «il capogruppo Maurizio Marino ha ribadito che la posizione del partito è a favore della città metropolitana. Come se non fosse un ragionamento sul territorio, ma un diktat di partito», afferma Maugeri. Che spera, a giochi fatti in aula,«che ci sia abbastanza tempo per la raccolta firme e il referendum», conclude.