A piazza Santa Maria di Gesù tre laboratori gratis Inaugurati da Le ragazze e i ragazzi della piazzetta

Partire dalla riconquista del territorio per costruire «un tessuto sociale capace di porsi come alternativa valida e concreta alla società nascente». È questo l’obiettivo del gruppo de Le ragazze e i ragazzi della piazzetta, composto da giovani studenti e lavoratori che da anni frequentano piazza Santa Maria di Gesù, punto di ritrovo anche per commercianti, pensionati, bambini e abitanti della zona. Dove stasera, dalle 20.30, in occasione della festa di San Martino verranno inaugurati tre laboratori gratuiti aperti alla città: un corso di inglese, uno di chitarra e una biblioteca urbana.

Un’esperienza che nasce dal
gruppo studentesco Lps (Liberi pensieri studenteschi), nato nel 2012 all’istituto Archimede e che ha coinvolto negli anni diverse scuole catanesi, che oggi i ragazzi della piazzetta vogliono portare a uno step successivo, dando il via a un percorso politico e sociale. «Col tempo abbiamo provato a creare una realtà che si occupasse anche di
attività extra scolastiche destinate a un’utenza più ampia e basata sui principi dell’auto-organizzazione, del lavoro dal basso e dell’orizzontalità», spiegano i ragazzi che nell’estate del 2014 cominciano spontaneamente a organizzare incontri in piazza e un anno dopo si muovono come gruppo politico, guidati dalla volontà di riappropriarsi del territorio dando vita «a un’alternativa sociale e politica e a un luogo di confronto in cui praticare i valori di condivisione, fratellanza e solidarietà».

L’evento di questa sera è l’ultimo di una serie di esperimenti sociali e politici che il gruppo ha portato avanti sinora per rapportarsi con chi vive o si trova di passaggio nella zona. Iniziative aggregative che vanno da
assemblee su argomenti attuali come il Muos a serate di musica dal vivo e teatro. «La logica dello sperimentare è fondamentale per noi, perché ci inseriamo in un contesto urbano e stiamo a contatto con la gente, che non sempre risponde allo stesso modo agli stimoli». E non tutti, c’è da dire, gradiscono l’attenzione che viene rivolta alla piazza.
Non mancano infatti gli episodi spiacevoli da raccontare, come alcuni atti di vandalismo, i disagi causati dalla presenza di Marco il danese e i suoi cani o i diverbi con gruppi di estrema destra e con le forze dell’ordine, che più di una volta hanno fatto visita al gruppo di giovani. Per esempio durante la festa dell’Unità, quando hanno impedito loro di esibire uno striscione. Proprio da quel momento, però, è stato individuato il modo giusto di muoversi e i ragazzi sono riusciti a portare in piazza momenti di arte e politica, nei confronti di «piccola comunità che si inserisce in un contesto più ampio, una sorta di città invisibile».

«I laboratori, che cerchiamo di strutturare da tempo, sono stati scelti pensando a quali attività potessero interessare ai cittadini». Il corso di inglese sarà basato su
conversazioni semplici, come dare indicazioni ai turisti o ordinare qualcosa al chiosco, mentre quello di chitarra avrà l’obiettivo di creare un momento di svago. Ma è la libreria a cielo aperto «l’aspetto più interessante del progetto, che dà la possibilità a chiunque di leggere o portare un libro da condividere». Un’idea che fa leva sul rispetto reciproco e degli spazi comuni, portata avanti anche con la collaborazione di tanti studenti delle scuole catanesi. «Le scuole come le piazze, i luoghi cambiano ma la logica è la stessa – dicono i ragazzi – riprendersi i territori e riqualificarli, anche passando la ricreazione a suonare o a ripulire i giardinetti della scuola»


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