Nata nel 2013 a Palermo, Dudi ha vinto il premio Andersen. Da allora Maria Romana Tetamo porta avanti i laboratori di ascolto e iniziative ricreative. «Cerchiamo di stimolare genitori ce figli, preferendo il libro fisico agli e-book», racconta. Guarda le foto
La libreria per ragazzi premiata come migliore dell’anno «Letture pure per chi è ancora nella pancia della mamma»
Promuovere il libro come strumento creativo che permetta di sviluppare azioni capaci di rendere il mondo un posto migliore. Un concetto che, se scritto o pronunciato, potrebbe far parte della lista delle buoni intenzioni che sentiamo spesso nominare, ma che difficilmente poi si realizza. Tuttavia c’è chi da anni prova concretamente a fare in modo che i bambini, sin dalla tenera età, si avvicinino al libro attraverso disegni, racconti e giochi, insieme ai genitori. Maria Romana Tetamo, storica dell’Arte palermitana, a novembre del 2013 ha deciso di fondare la libreria Dudi, in via Quintino Sella, con l’intento di creare in città un luogo che fosse un punto di riferimento per le famiglie e i bambini con albi illustrati e libri di narrativa di case editrici indipendenti.
La libreria palermitana è stata premiata all’interno della 40esima edizione premio Andersen, concorso nazionale che premia autori, gli editori, illustratori e le realtà che si sono distinti nella letteratura dell’infanzia. Dudi è stata definita la miglior libreria per ragazzi dell’anno «per la cura nel coniugare una riflessione intorno al libro quale elemento per un’educazione estetica ed emotiva con azioni molteplici e diffuse, anche in contesti periferici; per l’equilibrio tra dimensione organizzativa d’impresa e impegno nell’educazione alla lettura», grazie all’offerta editoriale e alle iniziative svolte negli anni.
Dudi è uno spazio dove si sono sperimentate le letture ad alta voce, con particolare attenzione alle mamme in gravidanza e «senza ebook – sottolinea Tetamo, quando comincia a raccontare di Dudi – Quello lo lasciamo ai grandi, noi preferiamo valorizzare il libro fisico. Il libro è l’unico strumento con cui bambini e genitori possono immergersi e rafforzare i rapporti relazionali: la lettura rivolta all’infanzia è uno stimolo per lo sviluppo intellettivo ed emotivo. Uno strumento utile anche a fare acquisire un pensiero critico al bambino, con la speranza di future ricadute positive per la società».
La libreria contiene principalmente libri con illustrazioni e spazi per i laboratori. «Le nostre attività infatti non sono rivolte solo alla vendita, ma da sempre accolgono anche mamme in attesa che vengono coinvolte nella lettura dell’ascolto – continua Tetamo – Per questo motivo collaboriamo con la rete nazionali pediatri, l’associazione italiana biblioteche e il Mipa (movimento internazionale parto attivo). Questi incontri sono tutti gratuiti e svolti con l’aiuto di operatori specializzati». Dudi fa parte anche di Nati per leggere, un programma nazionale formato da circa 800 progetti in cui sono coinvolti oltre duemila Comuni d’Italia. «Oltre ai laboratori, abbiamo sperimentato il metodo Gordon, dove alcuni vocalizzi vanno ripetuti e quindi assimilati – prosegue Tetamo – Col tempo i laboratori e gli incontri di lettura sono stati sempre più partecipati, inizialmente ci conoscevano in pochi».
Alla libreria, inoltre, è possibile trovare anche testi di case editrici indipendenti specializzate in letteratura per bambini e saggi rivolti agli operatori che lavorano nel settore dell’infanzia. «I libri che proponiamo ai più piccoli sono cartonati e con le pagine molto spesse, la maggior parte è costituita da immagini – aggiunge Tetamo – Vanno dai racconti alla divulgazione scientifica, come quelli riguardanti i dinosauri o gli elementi della natura». Adesso per gli operatori di Dudu si prospetta la piena ripresa delle attività. «Nei periodi del Covid-19 le attività sono rallentate e abbiamo continuato appoggiandoci anche ad altre associazioni – conclude – Adesso andiamo avanti, cercando di promuovere il libro con attività ricreative e senza l’uso di strumenti multimediali o cellulari, che rappresentano un limite dal punto di vista interazionale».