A Noto si può uscire di casa solo con la mascherina Il sindaco: «Vanno bene anche fazzoletti o sciarpe»

Da domani a Noto tutti i cittadini potranno uscire solo se avranno bocca e naso coperti. «Uso obbligatorio di mascherine». È questa una delle nuove misure per il contenimento e la gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 adottate con una delibera di oggi – che entra in vigore da domani, martedì 7 aprile – dal primo cittadino Corrado Bonfanti. «Ritengo che sia una disposizione utile per tutti». 

Il sindaco lo aveva già annunciato ieri durante la consueta diretta Facebook con cui informa i suoi concittadini sull’andamento della situazione nella città del Barocco. «Al momento – spiega Bonfanti a MeridioNews – nel nostro territorio si sono registrati dieci casi di positivi al coronavirus. Le persone in quarantena fiduciaria – continua il primo cittadino – sono 525 e 386 di loro hanno già finito i 14 giorni di isolamento previsti». Prima di potere uscire di casa, queste persone dovrebbero essere sottoposte a tampone orofaringeo. «Dato però che non ce n’è un numero sufficiente, non è ancora chiaro se per chi non ha manifestato sintomi potrà bastare anche un’autocertificazione fatta insieme al medico di famiglia». Proprio su questo tema nelle ultime ore le aziende sanitarie hanno ricevuto delle indicazioni non ancora chiare.

Nell’ordinanza è previsto l’uso obbligatorio di una mascherina. «So che ci sono difficoltà a reperirle – dice Bonfanti – e per questo ho specificato che va bene anche se non è certificata, se è fatta in modo artigianale o, al limite, anche se si usano fazzoletti, sciarpe o foulard». Quella di coprire naso e bocca prima di uscire non è l’unica misura prevista dalla nuova ordinanza sindacale. «Chi entra al supermercato o in qualsiasi altra attività di alimenti deve indossare anche i guanti – precisa il primo cittadino – vanno bene sia quelli monouso oppure quelli in plastica lavabili e disinfettabili». Nuovo divieto riguarda anche gli assembramenti: «Al di là delle distanze di sicurezza – continua il sindaco – non è possibile l’assembramento di più di due persone nei luoghi aperti al pubblico». 

A controllare che la nuova ordinanza venga rispettata dovranno essere tutte le forze dell’ordine. Ma nel documento si legge che «i titolari e i gestori delle attività commerciali devono inibire l’accesso alle persone non dotate di tali dispositivi». Per questo l’invito è a esporre all’esterno del locale, in modo visibile all’utenza e agli organi preposti al controllo, l’ordinanza. I trasgressori saranno puniti con una multa che va da 25 a 500 euro

Il punto però è che con il decreto del 25 marzo viene scritto nero su bianco che «i sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze in contrasto con le misure statali, né eccedendo i limiti oggetto del primo comma circa l’ambito di competenza». Un tentativo di mettere ordine in un quadro normativo frammentato. «Non si possono fare – sostiene Bonfanti – se sono in contrasto con le norme di carattere nazionale, quindi se alleggeriscono il peso delle misure del governo nazionale o regionale. La mia semmai – conclude il sindaco – è una misura dalle maglie ancora più strette».


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