Nasce nella città etnea il primo evento in Europa dedicato all'orgoglio gay, lesbo, trans e vegano. Musica dal vivo, letture, cibo vegetariano e lezioni di yoga per divertirsi sensibilizzando la gente sulle diversità di orientamento sessuale, ma anche di specie, di genere, di razza. Una serata a ingresso libero, aperta a tutti, in una città «contraddittoria ma aperta al cambiamento», spiegano gli organizzatori del collettivo IbrideVoci. Appuntamento stasera alle 19.30 nel cortile della Camera del lavoro
A Catania arriva il primo Queer veggie pride «Una festa contro tutte le discriminazioni»
«Per costruire una società migliore bisogna riconoscere e valorizzare tutte le differenze e rifiutare ogni forma di discriminazione, sia umana che animale». Da questo spirito nasce il Queer veggie pride, il primo evento in Europa di orgoglio gay, lesbo, trans e vegano. Ad organizzarla il collettivo LGBT catanese IbrideVoci e il gruppo di vegani e vegetariani Catania antispecista. «Una festa unica nel suo genere – spiega Chiara Platania, co-organizzatrice – che unisce per la prima volta un gay pride ad un pride vegan, rivolto cioè a tutte le persone attente al rispetto per la natura e per ogni sua forma di vita». Un momento di divertimento e condivisione – tra mercatini eco-sostenibili, letture, musica dal vivo, dj-set e lezioni di yoga – per sensibilizzare la città «contro ogni discriminazione di orientamento sessuale, ma anche di specie, di genere, di razza, di diversabilità».
Un’iniziativa nata a Catania – che si terrà stasera a partire dalle 19.30 nel cortile della Camera del lavoro, in via Crociferi 40 – e ospitata per la prima volta proprio dalla città etnea, luogo in cui acquista una rilevanza particolare. «L’ambiente catanese è per certi versi contraddittorio, ma dove sempre più persone sono sensibili e aperte a tutte le forme di diversità», spiega Chiara. All’ombra del Vulcano, infatti, una delle comunità omosessuali più attive e grandi d’Italia si scontra ancora con la mentalità chiusa di molti cittadini. Ma secondo gli organizzatori le cose stanno cambiando. «Di recente si sono verificati gravi episodi di omo e transfobia – afferma il membro del collettivo IbrideVoci – ma allo stesso tempo una’altra parte della cittadinanza ha condannato duramente quello che è successo, e abbiamo avuto delle risposte positive e solidali». «Tra la gente – continua Chiara – si stanno diffondono sensibilità e consapevolezza su questi temi, che si sta avvicinando anche a scelte di vita alternative e più sostenibili, incentrate sul rispetto della natura, degli uomini e degli animali, anche su consumo e alimentazione».
Una serata che intreccia due aspetti diversi ma simili della lotta alla discriminazione. Che, come spiega Chiara, «non è legata esclusivamente alle diversità di orientamento sessuale, ma che è anche antispecista». Il collettivo IbrideVoci, infatti, che ha un forte orientamento vegetariano, si muove su entrambi i fronti. Con una sua connotazione politica. «Siamo contro tutte le forme di oppressione sui chi è più debole: gay, trans, lesbiche, ma anche animali, immigrati, operai», afferma l’organizzatrice. «Il filo conduttore della festa è la contrapposizione ad ogni forma di sfruttamento». Festa che, anche se non ne fa parte, va a braccetto con il Catania pride, il grande corteo per l’orgoglio LGBT che si snoderà domani pomeriggio per le vie della città. «I due eventi non sono legati – chiarisce Chiara – ma abbiamo deciso di non organizzare la nostra festa lo stesso giorno per poter partecipare ad una manifestazione così importante».
La festa è ingresso libero e aperta a tutti, «perché non c’è bisogno di etichettarsi per partecipare», spiega l’organizzatrice, e messa in piedi tramite autofinanziamento e con l’aiuto di alcune realtà tutte catanesi, come ristoranti e negozi di cibo vegano, artigiani locali e musicisti etnei. «Cercheremo di trasmettere i valori in cui crediamo attraverso l’arte, la musica e tante altre attività», anticipa Chiara. Prevista una lezione gratis di yoga con la maestra Ina Asero, e un incontro con Barbara X, scrittrice, speaker radiofonica, blogger e attivista antispecista bresciana, che presenterà i suoi Aghenstbucs, libri che, «attraverso racconti di critica sociale, parlano di personaggi che vivono al di fuori della società», spiega Chiara. E poi tanta musica dal vivo, «con artisti provenienti dalla nostra realtà». Spazio anche al buon cibo e allo shopping, con sapori, forme e colori eco-sostenibili. «Saranno presenti un’osteria vegan e un trendy shop – anticipa l’organizzatrice – in cui acquistare prodotti biologici e manufatti cento per cento cruelty-free, realizzati con materiali di riciclo». Un angolo pensato anche «per dare la possibilità a piccoli professionisti e botteghe aperte da poco di farsi conoscere».
Sensibilizzare divertendosi: una formula, quella del primo queer and veggie pride italiano, che sta suscitando interessa anche fuori da Catania. «L’idea sarebbe di organizzare anche in altre città – confessa Chiara – la voglia c’è e le cose si stanno muovendo positivamente. Ci hanno già contattati gruppi di altre zone, tra cui Milano e addirittura Izquierda unida, dalla Spagna». Un segnale positivo, come il messaggio speciale di sostegno ricevuto da Margherita Hack, tra le vegane più famose d’Italia.
I presupposti per la buona riuscita del Queer veggie pride ci sono tutti, insieme ad altri progetti già in cantiere. Accompagnati da un augurio: «Incidere sulla società in cui viviamo – si augura Chiara – partendo anche da piccoli temi ma dando un segnale per far capire alla gente che tutti dobbiamo impegnarci, essere sensibili al cambiamento. E’ l’unico modo che abbiamo per reagire». Partendo proprio da Catania.
[Foto di Queer veggie pride su Facebook]