Una tornata elettorale che promette a tratti di essere agguerrita in alcuni centri e piuttosto fiacca in altri, diversi i paesi con un solo aspirante primo cittadino, e uno in cui a palazzo di città non vuole proprio andare nessuno
Amministrative: 28 Comuni al voto in provincia di Palermo Dal capoluogo a Cefalù, ricandidature e tanta incertezza
Sono 28, più di un terzo dei comuni dell’ex provincia di Palermo, quelli chiamati alle urne per decidere le nuove amministrazioni comunali. Tra questi, oltre all’infinita telenovela che sta andando in scena per la definizione dei nomi da candidare alla poltrona di sindaco di Palermo, spicca anche la lotta per la successione di Saro Lapunzina alla guida del comune di Cefalù, secondo centro più grande al voto, dove sarà sfida a quattro senza ballottaggio. Nella cittadina normanna, dove certo Lapunzina ha già designato il suo delfino, si assiste al ritorno in campo dell’ex sindaca e senatrice di Forza Italia Simona Vicari, che sfiderà un fronte progressista diviso, con il Movimento 5 stelle che, anche se con tutta probabilità senza logo, sosterrà un candidato diverso rispetto agli alleati di campo largo del Pd. Tanto da definire ancora invece in molti altri centri, soprattutto nei più piccoli. Curioso ancora una volta il caso di San Cipirello, senza sindaco perché lo scorso anno l’unica candidata non ha raggiunto il quorum, e attualmente anche senza aspiranti primi cittadini.
Altavilla Milicia. Si ricandida il sindaco uscente Pino Virga, con la lista Io amo Altavilla, che sarà sfidato da Salvatore Lo Bosco, già assessore nei primi anni Duemila, e volto noto del panorama politico cittadino, che ha messo su la lista PerLa Milicia.
Altofonte. Angelina De Luca, sindaca uscente, ha presentato già la sua lista con 16 candidati. A contenderle la vittoria saranno l’ex consigliere comunale Gaspare Pandolfo con la lista Insieme per Altofonte e Gabriele Di Matteo con la lista Cambiamo Altofonte.
Balestrate. Vito Rizzo negli anni ha dovuto ridisegnare la sua maggioranza e la sua giunta. E a cercare di intralciare la sua rielezione ci penserà proprio una sua ex assessora, Piera Chiarenza, la sfidante più accreditata in una corsa a quattro che vede in lizza anche Luciano Longo, sostenuto da parte dell’opposizione uscente con Balestrate Partecipata e un altro ex assessore del passato, Benedetto Lo Piccolo.
Belmonte Mezzagno. Poche certezze sulla ricandidatura dell’uscente Salvo Pizzo, a farsi avanti è stato il segretario del Partito democratico cittadino, Maurizio Milone.
Bisacquino. Poche notizie al momento su chi concorrerà per la poltrona attualmente occupata da Tommaso Di Giorgio.
Blufi. Nel paese dei tulipani Vittorio Castrianni, eletto cinque anni fa con Unione per Blufi, potrebbe non avere rivali, anche se si parla di una possibile discesa in campo del suo predecessore Calogero Brucato.
Caccamo. Un solo avversario potrebbe sfidare Nicasio Di Cola, uscente in cerca di riconferma, si tratta di Franco Fiore, attivista, ex consigliere comunale, che parrebbe intenzionato a tentare la corsa a primo cittadino.
Campofelice di Fitalia. Nessuna informazione al momento dal più piccolo dei Comuni chiamati al voto.
Camporeale. Un sequel, quello che andrà in scena a Camporeale, dove andrà in onda il secondo round della sfida di cinque anni fa, con Luigi Cino, sindaco uscente e Luigi Montalbano.
Castelbuono. Mario Cicero, sindaco uscente, è ancora il favorito. Due gli sfidanti alla carica, si tratta di Anna Maria Cangelosi, docente, con la lista Costituente per Castelbuono e l’avvocato Antonio Maiorana, con due liste: Castelbuono in Comune e Svolta popolare.
Castellana Sicula. Nel Comune delle Madonie sarebbe ancora tutto da definire, persino l’ufficialità della riproposta di Francesco Calderaro, primo cittadino a fine mandato. Solo una suggestione, pare, la candidatura di Angelo Pizzuto, ex presidente del parco delle Madonie, che rimane alla guida dell’Automobile club, mentre i nomi che circolano per le Amministrative sono vecchie conoscenze della politica paesana, come quello del centrista Franco Giacomarra.
Cefalù. Il Comune più grande al voto nella provincia, dove Rosario Lapunzina termina il suo secondo mandato consecutivo e non potrà ricandidarsi. E così il primo cittadino uscente cederà il testimone alla guida del gruppo che ha governato per dieci anni il Comune normanno a Daniele Tumminello, segretario cittadino del Partito democratico e vicepresidente del Consiglio comunale. Dovrà vedersela con il ritorno di Simona Vicari, senatrice di Forza Italia, già sindaca di Cefalù per due mandati; Pippo Abbate, ex sindaco dei Comuni limitrofi di Lascari e Pollina e di Giuseppe Spinosa, medico, la cui candidatura è stata spinta dal Movimento 5 stelle locale e sponsorizzata dall’europarlamentare Dino Giarrusso, ma che non si presenterà con le insegne pentastellate.
Chiusa Sclafani. In quello che è stato definito «Comune più leghista della Sicilia», sicura la ricandidatura Francesco Di Giorgio, commissario provinciale del Carroccio. A cercare di interrompere questo primato sarà Nuccio Napoli, di orientamento opposto al primo cittadino uscente.
Ciminna. Ancora nessuna informazione sull’eventuale successione del sindaco Vito Barone.
Ficarazzi. Non può ricandidarsi Paolo Francesco Martorana, giunto al secondo mandato di fila. La corsa sembra essere a due, tra il candidato del centrodestra Giovanni Giallombardo, che di Martorana è stato anche assessore, sostenuto pure dall’Udc e Pino Cannizzaro, che risponde con la lista Uniti x Ficarazzi.
Gangi. Francesco Paolo Migliazzo, sindaco uscente, dovrebbe rinunciare alla competizione. Competizione che vede il ritorno di Giuseppe Ferrarello, ex primo cittadino e ras di preferenze nel borgo madonita. Lo stesso che alle ultime elezioni Regionali, incassò oltre novemila preferenze, superando persino Gianfranco Miccichè quanto a voti, ma non fu eletto perché la sua lista, Arcipelago Sicilia, a sostegno di Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra, non raggiunse lo sbarramento. A contendergli la poltrona ci sarà Marilina Barreca, vicesindaca uscente.
Giardinello. Antonino De Luca ci riprova e ha di recente espresso posizioni polemiche nei confronti di chi ha criticato il suo operato negli ultimi cinque anni. A contendergli la poltrona sarà Giovanni Geloso, infermiere all’ospedale Civico di Palermo.
Isnello. Marcello Catanzaro, sindaco uscente, al momento non trova avversari.
Mezzojuso. Nessuna nuova al momento dal Comune sciolto per mafia.
Palermo. Non si sa con certezza quanti di loro arriveranno al rush finale, fatto sta che a oggi i candidati alla poltrona di sindaco del Comune di Palermo sono undici. E sarebbero stati addirittura tredici se non fosse per i passi di lato di Davide Faraone e Francesco Scoma. La lista è ampia e vede Franco Miceli, candidato unico del fronte progressista formato da Partito democratico, Movimento 5 stelle e Sinistra civica ecologista. Fabrizio Ferrandelli, che ci riprova sostenuto da +Europa e Avanti, il movimento di Carlo Calenda, i quattro candidati del centrodestra: Carolina Varchi per Fratelli d’Italia, Roberto Lagalla, presentato come indipendente, ma sostenuto da Udc e adesso anche da Italia Viva, Francesco Cascio, volto noto di Forza Italia che ha assorbito anche il supporto della Lega, che prima spingeva per Scoma, l’autonomista Totò Lentini, deputato regionale di Popolari e autonomisti con un passato tra le mura di palazzo delle aquile. E infine i candidati sostenuti da movimenti civici indipendenti: Rita Barbera, Francesca Donato, Ciro Lo Monte, Giuseppe Catalano e l’ultimo arrivato Gaetano Tanino Cammarata.
Petralia Soprana. La poltrona di Pietro Macaluso è insidiata da Francesco Gennaro, forte dell’appoggio di alcune parti fuoriuscite proprio dalla maggioranza dell’uscente.
Petralia Sottana. Leonardo Iuri Neglia tenta il bis, ma sulla sua strada, segnata dal predecessore Santo Inguaggiato, ci sono i giovani del movimento politico Idea civica Petralia, che da tempo si propone di avvicinare la cittadinanza alla cosa pubblica nel Comune madonita e che esprimerà un candidato dall’interno del gruppo.
Piana degli Albanesi. Ancora incerta la ricandidatura di Rosario Petta, eletto cinque anni fa con Piana Riparte. Di certo c’è il nuovo tentativo di Vincenzo Petta, sostenuto da una lista civica definita apartitica, ma che nei tratti ricorda il primo Movimento 5 stelle. E ci dovrebbe essere anche un terzo Petta, Alberto, leader del gruppo Oltre, con trazione votata al centrodestra. Infine c’è Marco Pillitteri, candidato di Primavera Arbëreshe, a rappresentare il fronte progressista.
Prizzi. Sarà un giovane a insidiare la poltrona di Luigi Vallone, volto storico dell’Udc, che alle scorse amministrative aveva ricevuto un plebiscito di voti. Si tratta di Davide Antonio Grassedonio, 33enne da diversi anni impegnato sulla scena politica paesana.
San Cipirello. Il Comune è chiamato al voto per la seconda volta in meno di due anni. Nell’ultima tornata l’unica candidata, Romina Lupo, non ha raggiunto il quorum necessario per l’elezione. Lupo pare non essere intenzionata a ritentare l’impresa, che ancora non vede partecipanti in corsa.
Santa Flavia. Il sindaco uscente Salvatore Sanfilippo dovrà vedersela con il suo omonimo Pietro Sanfilippo.
Trappeto. Sicura la ricandidatura di Santo Cosentino, poco si sa al momento di eventuali sfidanti.
Valledolmo. Al momento non ci sono nomi a contendere la riconferma a sindaco ad Angelo Conti, primo cittadino uscente.