La depressione, sembra scaturita proprio dalla gravidanza, sarebbe la causa del suicidio di stamattina nella centrale via cittadina, nella zona della fermata della metropolitana. La donna, 38 anni, prendeva psicofarmaci da qualche mese. Stamattina alle 6 si è buttata dal balcone del sesto piano dell'appartamento dove viveva con il compagno che è stato il primo a trovare il corpo. La coppia aspettava una bambina. «Prima di rimanere incinta non aveva dato segni evidenti di malessere - spiega un parente - né avevano problemi economici»
Via Etnea, si suicida incinta di otto mesi Depressa, il marito voleva anticipare il parto
Suicidio stamattina in un palazzo nella parte alta di via Etnea. Una donna di 38 anni, all’ottavo mese di gravidanza inoltrato, si è lanciata dal sesto piano del condominio dove viveva insieme al marito. E’ successo all’alba, mentre l’uomo ancora dormiva. Appena sveglio, ha trovato una sedia sul balcone e una pantofola. Sarebbe stato lui il primo, affacciandosi sul cortile interno del palazzo, a vedere il corpo della moglie, avvocato civilista. Una tragedia dovuta alla depressione di lei, il male che spesso colpisce le donne dopo il parto, ma che in questo caso sarebbe stata scatenata proprio dalla gravidanza.
«Prima di rimanere incinta non aveva dato segni evidenti di malessere – spiega un parente – né la coppia aveva problemi di natura economica». La donna da alcuni mesi assumeva psicofarmaci e sembra che il marito, consapevole della crisi vissuta dalla compagna, avesse suggerito di anticipare il parto. Una richiesta che avrebbe trovato il parere contrario della famiglia della trentottenne, che aspettava una bambina.
All’ingresso del condominio si è radunata una piccola folla: i parenti sconvolti, la ginecologa, i residenti del palazzo. Sono intervenute anche tre volanti della polizia e, come da abitudine in questi casi, il carro funebre del Comune. Sul posto anche il medico legale.