L'astronauta catanese è stato nominato dottore magistrale in Economia e management all'università Lumsa, dove ha tenuto una lectio magistralis alla presenza dei genitori, emozionati in prima fila
Parmitano a Palermo per ricevere laurea honoris causa «È un onore. Aggiunge rappresentatività al mio ruolo»
«Una nuova generazione si sta facendo avanti e dovrà ripensare completamente la società. La sfida è quella di una trasformazione culturale, sociale, economica e industriale senza
precedenti. Quella, appunto, di una nuova missione.
L’esplorazione spaziale ha le caratteristiche per stimolare questo rinascimento ed esserne
uno dei principali ambasciatori. L’Esa vuole e può offrire nuove opportunità, ed è quindi
indispensabile che l’Europa e con essa l’Italia le colgano». È un estratto della lectio magistralis di Luca Parmitano, astronauta catanese insignito oggi a Palermo della laurea honoris causa in Economia e management dall’università Lumsa.
Quarantasei anni, recordman europeo di passeggiata nello spazio, il tempo trascorso al di fuori del veicolo orbitante, grazie alle due missioni dell’Agenzia spaziale europea a cui ha preso parte, Parmitano ha ricevuto il riconoscimento di fronte ad accademici, personalità e ai suoi genitori, emozionati in prima fila. «Un onore – dice l’astronauta parlando dell’onorificenza – perché l’economia è un argomento assai inconsueto per chi si occupa come me di operazioni, anche se recentemente nel mio ruolo di capo dell’ufficio operazioni astronautiche mi sono avvicinato di più a quello che è l’aspetto programmatico, a come l’agenzia immagina il futuro e per poterlo realizzare abbiamo bisogno di mostrare quali sono i vantaggi di quella che è un’economia spaziale».
Per Parmitano, che ha basato la sua lectio proprio sulla space economy, ricevere la laurea è «un motivo in più per aggiungere rappresentatività a quello che è il mio ruolo di ambasciatore per quella che è l’agenzia spaziale europea. Non mi guardo mai indietro, ma nel pensare a quello che è stato il mio percorso non trovo difficoltà ma opportunità, ho scoperto crescendo che tutto ciò che vale la pena di fare deve avere delle complessità, altrimenti non ne vale veramente la pena».