Una scuola si trasferisce in un quartiere a sei chilometri «Troppo distante. Alto rischio di dispersione scolastica»

La ristrutturazione della scuola Raimondo Franchetti nel quartiere di Romagnolo doveva essere una lieta notizia. Ma, di fronte a una struttura rinnovata che vuole essere un presidio di legalità in una borgata con diverse storie di emergenza sociale, si profilano i disagi che dovranno affrontare le famiglie dei 453 alunni della scuola media di via Amedeo D’Aosta, nella seconda circoscrizione palermitana. E se, da un lato, i lavori strutturali consentiranno l’ammodernamento del plesso – anche se non è dato sapere quando si concluderanno – dall’altro lato, per le famiglie e gli studenti significheranno percorrere sei chilometri in più, cioè camminare per oltre mezz’ora.

La distanza e il tempo necessari a raggiungere la struttura Pirandello Borga-Ulivia, nel quartiere di Falsomiele, scuola sostitutiva individuata dall’amministrazione. I lavori alla Franchetti sono stati appaltati nel 2019 e sarebbero dovuto iniziare lo scorso anno. Tuttavia, i tempi si sono prolungati per motivi burocratici. Nel frattempo l’amministrazione, nel tentativo di trovare un luogo alternativo, ha esteso due manifestazioni di interesse verso alcuni enti del quartiere Romagnolo per avere delle strutture in comodato d’uso gratuito.  Entrambi, però, sono andati deserti.

«L’amministrazione avrebbe dovuto pensarci per tempo – lamenta a MeridioNews Piera Liistro, la mamma di un’alunna – Tra l’altro, a noi sembra si siano fatti solo degli sforzi minimi per trovare una soluzione concreta al problema. Da anni – aggiunge la donna – sappiamo  che la scuola deve essere ristrutturata». Sono diversi i genitori che, nell’ultimo mese, hanno sollevato la questione. L’ultima iniziativa è una petizione lanciata sui social: La Franchetti deve restare a Romagnolo. «È quello che vogliamo – continua la mamma – perché molte famiglie hanno una sola auto, e altre non possono percorrere tutti quei chilometri ogni mattina: temiamo che questo possa anche favorire la dispersione scolastica in un quartiere che conta già situazioni di disagio. Per questo – sottolinea – è necessario trovare una soluzione di prossimità».

Intanto, gli appelli dei genitori sono arrivati fino a Palazzo d’Orleans, all’indirizzo dell’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla. «Quindici giorni fa abbiamo avuto l’ultimo incontro con l’assessora alla Scuola del Comune di Palermo Giovanna Marano – continua Liistro – La soluzione prospettata dal Comune sono cinque bus navetta del servizio trasporti: ma oltre a servire a tutta la città, crediamo non bastino per tutti questi alunni. Inoltre, si potrebbero creare assembramenti», chiosa Liistro. Adesso, oltre a provare a sensibilizzare le istituzioni con la raccolta firme, i genitori avrebbero anche pensato di agire per vie legali. «Se la situazione non cambia, ci sarebbero gli estremi per una denuncia per interruzione di pubblico servizio», spiega la donna.

Alle richieste dei genitori fanno eco anche le parole di Angelina Fileccia, docente vicaria della Franchetti che, con una lettera rivolta al sindaco Leoluca Orlando, sottolinea come in questi anni tutte le alternative proposte dall’amministrazione siano rimaste un nulla di fatto. Alle richieste avanzate da genitori e docenti, l’assessora Marano assicura al nostro giornale che è stato fatto il possibile. «Molti dicono che ci si poteva pensare per tempo, senza considerare che tra l’aggiudicazione e la firma del contratto per i lavori è passato un anno – replica – Con l’emergenza Covid è difficile poter spalmare le classi nelle altre strutture del quartiere, non si potrebbero formare le classi. Abbiamo fatto una ricognizione e dei bandi per valutare la disponibilità di alcuni enti. Tra qualche settimana – annuncia – faremo un altro avviso per la locazione di alcuni locali. Ma, dopo due anni a vuoto, al momento l’unica soluzione possibile sembra quella dei bus».

Secondo l’idea dell’amministrazione, gli alunni saranno accolti dal personale davanti all’istituto Franchetti, dove i mezzi dell’Amat si occuperanno di accompagnarli alla Pirandello. «Abbiamo sempre ascoltato i genitori – evidenzia Marano – e non ci trinceriamo dietro a niente. Nel frattempo, l’amministrazione continua la sua ricerca. Sabato scade l’altro avviso ma cercheremo di impegnarci per trovare un posto a pochi metri dalla Franchetti. Avevamo tentato di estendere un protocollo con la Curia – dice ancora Marano – ma i locali non erano idonei a ospitare gli alunni». Davanti all’ipotesi di un’azione legale dei genitori, Marano non si scompone. «Ho sempre cercato di ascoltarli e credo che agire in questo modo non sia produttivo – conclude l’assessora – Ho parlato con la dirigente scolastica, che è a conoscenza di tutti gli iter e le difficoltà a cui siamo dovuti andare incontro. Nel frattempo, seguiamo i lavori, consapevoli che la Franchetti diventerà un fiore all’occhiello».


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