Stamattina si è svolto un tavolo col Viminale, prefettura e forze dell'ordine per fare il punto sul rogo che si è sviluppato ieri nella struttura per migranti, coinvolgendo il padiglione delle donne. All'interno dello stabile ci sono 78 persone
Pozzallo, presi in sette dopo incendio a hotspot Sindaco: «Situazione è tornata sotto controllo»
Spento il rogo che ieri ha semidistrutto il padiglione centrale dell’hotspot di Pozzallo in provincia di Ragusa. La prefettura di Ragusa ha già sanificato e allestito il vecchio padiglione destinato alle donne. Dei 36 migranti fuggiti durante l’incendio, sette sono già stati ripresi. Attualmente nella struttura ci sono 78 migranti dopo che nella notte 20 persone sono state spostate nella struttura di accoglienza di Cifalì sempre nel Ragusano.
Stamane si è svolta una riunione operativa in video conferenza tra il ministero dell’Interno, la prefettura di Ragusa, le autorità sanitarie e il Comune di Pozzallo per fare il punto della situazione dopo l’incendio di ieri che ha provocato gravi danni nel padiglione centrale dell’hotspot. È stata già eseguita la sanificazione del padiglione donne che potrà essere reso usufruibile a breve. Nella notte 20 migranti sono stati trasferiti in località Cifali e una parte di loro sono stati collocati in apposite tende.
Fra i 36 fuggitivi, informa il sindaco Roberto Ammatuna, nessuno è positivo al Covid-19. «In questo momento – dice il primo cittadino – la situazione è assolutamente tranquilla. Un doveroso ringraziamento va alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, agli operatori che insieme hanno saputo far fronte alla difficile situazione che si è venuta a creare. Ancora una volta la grande sinergia istituzionale tra ministero dell’Interno, prefettura, forze dell’ordine e Comune è stata fondamentale per ricreare, nel giro di poche ore, una situazione di normalità che ha tranquillizzato la comunità pozzallese».