La Fiesta di San Fermín

Sono già in Italia, eppure puzzo ancora di spumante da 80 cent, non sono più vestito di bianco e rosso, eppure ancora mi viene da aggiustarmi la sciarpa legata in vita. Già, perché dopo una giornata passata a cantare, bere, gridare, dormire in terra in Plaza del Castillo, poi ritornare a bere e a ballare, un certo odore ti rimane sulla pelle.

 

E’ l’odore di Pamplona, della sua gente, dei tanti turisti inglesi e americani, di San Fermín, che più che un santo ricorda più il Bacco della mitologia pagana vista la sua capacità di far bere oltre ogni limite i propri fedeli. E così tra un patxaran e l’altro ti può capitare di vedere qualcuno improvvisarsi medico e soccorrere un inglese dal tasso alcolico elevatissimo, baschi allegri che si passano otri di vino e cantano a squarciagola, amanti del vecchio Hemingway che si addormentano ubriachi sulle poltroncine del caffè Iruna, dove il grande scrittore amava sorseggiare Whisky&Soda e Vermut a qualsiasi ora del giorno, parlando di tori e di corride con qualche amico basco o con i propri compagni di viaggio. Durante la notte il livello di follia raggiunge livelli inimmaginabili. Da ogni parte c’è un palco, un concerto, uno spettacolo, senza contare i bar, che alle 6 del mattino sono ancora colmi di gente festante.

 

E poi c’è  lui, il vero re di San Fermín. Il Toro. Quando il sole comincia ad illuminare timidamente la città la gente si accalca alle transenne dell’encierro e prende posto nella speranza di vedere, magari per un secondo, gli enormi tori neri che corrono verso l’arena. Il percorso si riempie di corridori di qualsiasi età e nazionalità. Chi ride e scherza, chi fa stretching, chi ha la faccia impaurita e forse anche una mezza idea di rinunciare. Chi lo fa davvero, e scavalca la recinzione, rimandando tutto al giorno seguente, o magari al prossimo anno. C’è anche una donna. Avrà quarant’anni, non sembra impaurita. Almeno non più dei suoi colleghi maschi.

 

Alle otto in punto parte il primo razzo, e il gruppo di corridori comincia a frantumarsi. Chi comincia ad avviarsi lungo il percorso, chi resta in posizione ad aspettare coraggiosamente i tori. I volti degli uomini in bianco e rosso cominciano a farsi tesi, annuncio del pericolo imminente. Poi succede tutto d’improvviso. Cinque tori neri passano di corsa tra i corridori impauriti, accompagnati da qualche manzo. Qualche partecipante è già soddisfatto del proprio atto e si ferma a scambiare calorose strette di mano con i compagni. Ma il grosso del gruppo corre, teme, soffre. L’uomo contro il toro, la paura contro il pericolo, il coraggio. Così i due esseri entrano in simbiosi, e i coraggiosi uomini in bianco e rosso e con un quotidiano nella mano accompagnano i tori nell’arena, abbandonandoli al loro destino, che li vede protagonisti delle corride che animeranno il pomeriggio pamplonese.

 

A questo punto la fiesta rallenta un poco. La gente riposa qualche ora, chi in casa, chi in albergo, chi in qualche prato. Mancano ancora sette giorni alla fine de los Sanfermines. Già, altri sette giorni di balli, di bevute, di tori e di corride. Mi viene in mente la scritta che campeggiava sulla maglietta di un tranquillo padre di famiglia con figlioletto in spalla, che recitava “non c’è niente come San Firmino”.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]