Il progetto Pledge un per cento prevede che, una volta l'anno, i dipendenti vengano impegnati in azioni a favore della collettività. «Dimostra che tutti possono impegnarsi per il bene comune», commenta uno dei promotori. Guarda le foto
Dedicare le ore di lavoro alle attività per il sociale Azienda informatica elimina una discarica sull’Etna
Nella vita sono programmatori informatici, sviluppatori, ingegneri e project manager. Per un giorno, però, hanno accantonato i software per dare spazio alle attività di volontariato e offrire il loro contributo nel rispetto della terra e del prossimo. Così, Skylabs Srl, azienda di consulenza informatica che, oltre a una sede a Catania, ne ha altre a Roma, Milano e Lugano, in Svizzera, ha coinvolto buona parte dei suoi dipendenti da nord a sud della Penisola: il personale catanese insieme ad alcuni colleghi di Roma è stato impegnato per ripulire un’area all’interno del Parco dell’Etna che era diventato una discarica a cielo aperto.
La zona che è stata presa in carico dai dipendenti dell’azienda si trova lungo la strada provinciale Etna Settentrionale, conosciuta anche come quota Mille, in collaborazione con il circolo etneo di Legambiente e il patrocinio del Parco dell’Etna e dei Comuni di Linguaglossa e Castiglione di Sicilia, su cui ricade il tratto che è stato ripulito dall’immondizia.
Lo stesso giorno, il personale che opera al Nord ha impegnato le ore lavorative offrendo supporto alla mensa per bisognosi di Milano gestita dalla onlus Opera San Francesco per i poveri. A quest’ultima attività si sono uniti anche gli operatori che lavorano a Lugano. L’iniziativa rivolta al sociale rientra nell’ambito del chiamato Pledge un per cento, piano già adottato da altre aziende internazionali, che si pone l’obiettivo di impiegare un giorno lavorativo dell’azienda in azioni utili alla collettività.
«Si tratta di uno stop dell’intero business per 24 ore a favore di attività rivolte al prossimo e per il benessere della terra – spiega a MeridioNews Luca Martino, Ceo (amministratore) di Skylabs, azienda promotrice dell’evento – Abbiamo lanciato una grande operazione solidale, perché crediamo che l’innovazione passi anche dall’impatto sociale. In molti si sono spesi con entusiasmo. Per la rimozione della discarica sull’Etna, i Comuni ci hanno fornito i mezzi per conferire i tantissimi rifiuti raccolti. Ringraziamo anche i volontari che hanno collaborato con noi». Guanti, mascherine, scarpe comode e sacchetti. In questo modo circa sessanta persone si sono impegnate a rimuovere la discarica a cielo aperto, sostenute dai volontari e con l’aiuto del servizio di nettezza urbana messo a disposizione dalle amministrazioni comunali. Per la raccolta dei rifiuti sono stati utilizzati dei sacchi biodegradabili e sono stati seguiti i criteri della differenziata.
Non è la prima volta che Skylabs decide di sposare cause sociali. «Gli altri anni abbiamo deciso di organizzare una lotteria tra i dipendenti – continua Martino – Le somme che abbiamo raccolto sono andate a favore di alcune realtà che sostengono i più bisognosi. Non sappiamo ancora il prossimo anno in quale iniziativa saremo impegnati, ma faremo di certo in modo di fare qualcosa che possa essere d’aiuto ad altre realtà presenti sul territorio». Tra i tanti obiettivi che si pone l’iniziativa c’è pure quello di puntare, entro il 2025, ad aumentare la forza lavoro femminile del 50 per cento, favorendo le donne nel loro rientro nell’ambiente di lavoro dopo la maternità. Per Carmelo Zappalà, direttore operativo di Skylabs, l’evento ha avuto un valore formativo anche per i dipendenti. «Dimostra che ci si può rendere utili anche quando non si è soggetti che operano quotidianamente in questo campo e questo perché – osserva – tutelare il bene comune deve essere un obiettivo di tutti».